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CINEMA
20 Ottobre 2017 - 10:06

DYS MOON

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Moonwalkers (Antoine Bardou-Jacquet, F, 2016)
DYS MOON

Luglio 1969. L’America ha bisogno di battere la Russia nella lotta alla conquista dello spazio. I russi sono in vantaggio avendo mandato il primo uomo in orbita e gli americani non possono perdere la lotta per la luna.

La missione Apollo è partita ma ancora non si è sicuri di riuscire a posare la bandiera Americana sul suolo lunare senza problemi e bisogna, quindi, correre ai ripari.

La CIA, probabilmente su indicazione dei tre studenti arruolati da Princeton, Harvard e Yale, come racconta Operation Avalanche l’altro geniale thriller POV uscito ultimamente sull’argomento, decide di contattare l’unico uomo sulla terra che può ricostruire un allunaggio credibile: il creatore di 2001 Odissea nello spazio, Stanley Kubrick.

Viene così incaricato Tom Kidman (Ron Perlman) un agente traumatizzato dal Vietnam di assoldare, in segreto, il regista. Sin dal viaggio in aereo cominciano però I primi problemi. A causa di un compagno di viaggio invadente la foto del regista viene rovinata e così, quando al posto del manager di Kubrick trova Johnny (Rupert Grint, il manager sconclusionato di un gruppo di fattoni che una volta vista la valigia piena di soldi non si fa problemi a presentare un suo amico tossico), non ha problemi ad affidargli l’incarico.

Il problema di Johnny è quello di non aver capito di aver fregato la CIA, e così, quando, dopo aver festeggiato offrendo a tutti gli amici del bar bottiglie di Cutty Sark (ottimo product placement del film), si rende conto del casino fatto cerca di rimediare ma anche I malavitosi a cui deve I soldi hanno saputo di quella misteriosa eredità e così le cose si complicano maggiormente.

Tom dopo una scena che fa il verso ad Arancia meccanica (tutto il film contiene citazioni ed omaggi più o meno nascosti al cinema di Stanley Kubrick) in cui combatte contro un gruppo di teppisti all’interno di un bagno di un pub, ritrova Johnny che a quell punto ha già dovuto lasciare I soldi ai Mafiosi.

A Tom e Johnny non rimane che unire le proprie forze per farla pagare ai mafiosi (facile) e fare in qualche modo il film (difficile).

I due finiscono così in una sorta di comune comandata da un santone regista Renatus (geniale il suo film “Saltelli” che meriterebbe un articolo a parte) che accetta di dirigere il film.

Non potendo rivelare le finalità del film I due si trovano così, oltre alle droghe e all’amore libero, a dover gestire la band di Johnny convinta che si stia girando un loro videoclip e le velleità artistiche di Renatus che vorrebbe mettere sul suolo lunare Uomini fiore e altre cose di ispirazione meliessiana.

Logico che anche la CIA si incazza.   

Fra I più bei film dell’anno, Moonwalker è un film geniale che, non solo ovviamente per l’ambientazione, ma per la genialità ricorda vagamente The Nice Guys di Shane Black dove un’altra strana coppia molto simile si trova in mezzo ad un bel pasticcio.

La cosa strana del film sono le coincidenze con l’altro film dell’anno sull’argomento: Operation Avalanche       

Entrambi I film sostengono che nel piano della CIA ci sarebbe stato quello di eliminare tutti I personaggi coinvolti nel complotto, Stanley Kubrick compreso. Se questo non è successo si deve in quell caso al filmato segreto tenuto a garanzia, in questo caso al fatto che Kubrick non era neanche stato contattato.

La seconda cosa è la distribuzione italiana che, al solito si fa sfuggire fior di capolavori come in questo caso o come nei due film citati nel make e remake del prossimo Dy's Chronicles: 13 Beloved  (ora finalmente arrivato) e 13 Signs

Moonwalkers è stato visto in due grandio festival come il Torino Film Festival e il Trieste Science Fiction. Possibile che nessuno se ne sia accorto?

GERARDO CORTI

Moonwalkers

Regia: Antoine Bardou-Jacquet
Data di uscita: 01/11/2015
Cast:
Rupert Grint
Brand:
Cutty Sark

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