Se il primo capitolo di Sturmtruppen al cinema era stato una piacevole sorpresa, questo secondo capitolo è praticamente inguardabile.
Cosa è cambiato? Non il regista (Samperi che ci pare non avere troppo interesse in questo secondo caso), e nemmeno alcuni interpreti (Teocoli, Boldi, Andreasi…) e pure Bonvi è presente. La differenza quindi è tutta nella mancanza della surreale e nonsense sceneggiatura di Cochi e Renato. Qui la loro defezione si sente eccome e molti interpreti vengono lasciati a briglia sciolta nel loro umorismo con la creazione di macchiette non certo memorabili (insopportabile il cocco di mamma di Boldi che indossa sempre un pannolone senza pantaloni, insopportabili gli “Stanlio e Ollio” di Oppini e Ariani, insopportabile il tirolese “terrone” di Porcaro e Salvi solo a tratti riesce ad essere un minimo divertente).
Cosa si può salvare da questo film, insieme a caso di barzellette che non fanno ridere? Poca roba, Bombolo che è l’unico a mantenere la parlata dei fumetti, Andreasi sempre decente e Cannavale che rende giustizia a Galeazzo Musulesi, il fascista delle strisce bonviane. Diciamo che quello che c’è di sufficiente è quello tratto pari pari dalle strisce mentre quando il tutto è lasciato alle invenzioni dei comici (non certo dello spessore del duo Cochi e Renato) è disastro su tutta la linea.
Vi sono anche una parte femminile in cui appare una Serena Grandi odalisca che non perde occasione per dimostrare la sua inettitudine recitativa (divertenti e graziose invece le due “eroiche portantine”) e le musiche di Umberto Smaila che non fanno troppo rimpiangere quelle di Jannacci del primo capitolo.
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