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CINEMA
30 Aprile 2023 - 20:29

DIARIO VISIVO (Salvatore Samperi)

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CASTA E PURA (Salvatore Samperi, Ita, 1981)
DIARIO VISIVO (Salvatore Samperi)

Coproduzione italo-francese, Casta e pura riporta Samperi al ciclo “malizioso” ma senza dimenticare il suo lato antiborghese che in questo caso è il “core” del film.

Un ricco fattore interpretato da Fernando Rey rischia di perdere tutto con la morte prossima della moglie dato che è lei l’ereditiera delle terre le quali alla sua morte passeranno alla figlia. La morente fa promettere alla figlia di rimanere “casta e pura” per tutta la vita senza darsi ad alcuno per paura che il genero faccia poi fuori il marito dalle proprietà.

Arrivata alla mezza età la procace Rose (Laura Antonelli) è tutta casa, chiesa e famiglia, fa da serva al fattore e al figlio e alla cognata (coppia di idioti nullafacenti) ed è naturalmente vergine per rispettare il voto voluto dalla madre. Nonostante sia circondata da viziosi, pedofili, puttanieri, lesbiche e madri incestuose (il catalogo della “borghesia contadina” che ci sciorina Samperi è mostrato con leggerezza crudele) resta retta e pudica.

Le cose cambiano quando fa la sua apparizione il cugino Fernando interpretato da un affascinante Massimo Ranieri. Indebitato e attratto sia dai soldi che dalle forme della donna il nostro entrerà nei suoi sogni (o quelli che lei pensa siano sogni, in cui lo scambia per il diavolo) e cerca di fare breccia in lei e nella sua frustrazione sessuale. “Egli la vide in un lampo riversa, piena della potenza che aveva strappato l’urlo al mostro, palpitante come la Menade dopo la danza, assetata e stanca ma bisognosa d’essere presa, d’essere scossa, di contrarsi in un ultimo spasimo, di ricevere il seme violento, per placarsi alfine in un sopore senza sogni” così scriveva D’annunzio ne Il fuoco e allo scrittore decadente per eccellenza può paragonarsi Samperi, cantore della morbosità e della corruzione morale. Quando lei non riesce più a frenare il desiderio della carne decide di farsi monaca e donare i suoi beni alla Chiesa.

Allora per impedirlo i due uomini, Rey e Ranieri, decidono di renderla impura e la fanno deflorare da più uomini durante un’orgia in una festa in costume per costringerla a rinunciare ai suoi propositi religiosi e a rinchiudersi in casa per la vergogna (e così non ledere agli interessi economici dei due).

Lui però, Fernando, si è innamorato di lei e si pente: “il suo desiderio fu insano e smisurato, contenne il fremito delle moltitudini vinte e l’ebrezza degli amanti ignoti e la visione delle promiscuità orgiache; fu fatto di crudeltà, di rancore, di gelosia, di poesia e di orgoglio” (ancora D’annunzio ne Il fuoco). Decide di sposarla e di prendere in mano la situazione andando contro il padre che per questo ha un ictus e resta immobilizzato in un letto.

Ma Rose invece di prendere l’esperienza come loro volevano, e cioè rinchiudersi per la vergogna e darsi in moglie a Fernando, prende coscienza di sé e prende in mano la situazione mandando letteralmente affanculo padre, fratello, cognata e pure Fernando!

Massacrato un po’ da tutti Casta e pura ha invece i pregi di un Samperi non più iconoclasta come agli inizi ma neppure fermo ai desideri adolescenziali di Malizia e Peccato veniale. E’ un peccato che il film sia stato percepito solo come una commedia mal sceneggiata dagli intenti pruriginosi e non se ne sia, invece, colto il significato eversivo e femminista.

Nel film vi è poco product placement, per non dire nullo. Appare una BMW e una Land Rover (per altro in pessime condizioni) e viene citato il farmaco eccitante Simbatol. Sono invece numerosi i ringraziamenti a ditte fornitrici di abiti e altri oggetti utili al film nei titoli di coda, tra cui spicca Fendi.

STEFANO BARBACINI

Casta e pura

Regia: Salvatore Samperi
Data di uscita: 01/01/1981
Brand:
BMW

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