Ravenna Nightmare festival 2010
RAMPAGE – Uwe Boll
Uwe Boll, chi è veramente costui? Definito il peggior regista del mondo dopo opere inguardabili come House of Dead (03) e Alone in the dark (05), ha continuato imperterrito a sfornare film su film riuscendo ad alternare opere bizzarre come Postal e Seed del 2007 o Stoic 2009 ad altre più convenzionali, facendo anche cambiare idea alla critica in alcune occasioni.
Al Nightmare viene presentato questo Rampage che, al di là di ogni giudizio, non può lasciare indifferenti per la realizzazione tosta e per gli argomenti affrontati.
Al “bamboccione” Bill che ha ormai ammucchiato 23 anni e fa il meccanico dipendente senza grosse prospettive future, viene dato dai genitori un ultimatum: deve andarsene di casa e farsi una sua vita indipendente.
Ma Bill ha altri piani. Si sta facendo spedire da tempo a casa dell’amico Evan delle strane scatole via internet che presto scopriremo (drammaticamente) cosa contengono. Intanto la sua vita al di fuori del lavoro consiste nel giorovagare con Evan che è un attivista impegnato a denunciare i problemi dell’ecologia, il buco dell’ozono, che si scaglia contro i fast food come quel CHICKEN DEN (franchise inesistente, il nome probabilmente preso da un videogioco) “del cazzo” (in cui si fa trascinare da Bill perché “This is America” e vi ordina solamente un’insalata). E soprattutto pone il problema chiave affrontato dal film, quello del sovraffollamento. “Ogni anno aumentiamo di 70 milioni al mondo e le risorse stanno per esaurirsi cosa possiamo fare?”
Bill ha le sue idee al proposito non come l’amico che “è tutto chiacchiere e niente azione”, infatti quegli scatoloni contengono un completo in kevlar con tanto di maschera, mitra ed esplosivi. Giunto il giorno X sale sul suo fuoristrada e si infila a tutta velocità dentro una stazione di polizia facendo esplodere il mezzo e la stazione tutta con poliziotti inclusi. Poi scende in strada e comincia a sparare su tutto ciò che si muove uccidendo decine di passanti. Continua il massacro entrando da CLARK & BRADLEY (una banca presumo inesistente) costringendo il direttore a consegnare tutto il denaro e, poi, facendo piazza pulita degli impiegati. Avrebbe idea di fare lo stesso alla sala BINGO locale ma giunge alla conclusione che non ne vale la pena (probabilmente gli anziani e rimbambiti giocatori sono da considerasi già più morti che vivi). Fa fuori clienti e commesse di un salone di bellezza, un barista che non è stato capace di fargli un buon latte macchiato, la commessa con cui aveva litigato del CHICKEN DEN, poi si da alla fuga!
Questa è la sua soluzione al problema del sovraffollamento: far fuori un bel numero di persone perché quelli che restano possano vivere meglio!
La boutade è da canaglia da parte di Boll, ma mi sembra chiaro che la considerazione tra il serio ed il faceto apra scenari futuri non tranquillizzanti e problematiche non certo da esaurirsi in un film.
Ma il nichilismo del protagonista non conclude la visione caustica del regista che continua anche verso la famigliola WASP, rea di aver cresciuto Bill nella bambagia ostentando sicurezza e certezze ma dimostrando invece cecità non accorgendosi che il loro figlio è un mass murder, anzi la genitrice dichiara guardando la tv: “pensa alla madre di quello psicopatico, sicuramente sapeva già tutto sulle condizioni del figlio, una madre le capisce queste cose”…
FORD, catena di negozi MAC’S, ditta COBY (telecomando della bomba!), ristorante SPARTA, SEGAFREDO tra i prodotti.