Mosaico di immagini variegate (acqua placida di laghetti e stagni, paesaggi ameni, casolari, volti) sulle parole fuoricampo di una Gulyabani (una veggente secondo la tradizione turca) che racconta la storia della sua vita rievocando così parte di quella della Turchia. Nel finale intensifica le immagini che si fanno incalzanti e astratte come in un film di Brakhage.
Corto sperimentale presentato al Torino Film Festival 2018 che inaugura la sezione dedicata ai film "fuori formato" (Onde) curata dall'ottimo Massimo Causo, che dimostra come con pochi mezzi e buona inventiva si possa fare poesia con il cinema.
Non vi è product placement anche se appare una vecchia radio Bandola residuato di tempi che furono, i tempi in cui nelle campagne le Gulyabani erano cosa seria.