Si conclude con una quasi maratona dedicata a
Thomas Harlan, con conseguente consegna del premio Anno uno a Lukas Chester Harlan, il festival dei 1000 occhi di quest'anno. Nella mattina abbiamo visto Über Wandersplitter, Thomas Harlan - Wandersplitter e Die Organigramme, tre film di Christoph Hübner, due corti e un lungo, nel quale Hubner intervista Harlan nella camera di ospedale in cui si trova. Il racconto della vita dura e travagliata, e in questo racconto compare un product placement insolito. Thomas Harlan è il figlio di Veit Harlan, uno dei maggiori esponenti della cinematografia propagandistica tedesca autore fra l'altro del celeberrimo Süss l'ebreo (film che per ordine di Heinrich Himmler doveva essere visto da ogni membro delle SS), e così una sera si trovò a cena con il padre e Hitler. Secondo il suo racconto/ricordo si parlo a lungo della Volkswagen. (Come si sa il maggiolino fu voluto da
Adolf Hitler in persona). Per quanto riguarda il pomeriggio abbiamo visto il ritorno di una presenza costante al festival: Jacques Baratier, scomparso l'anno scorso, con il film Mon île était le monde, Die Rote di Helmut Kautner e Ultimo giorno di scuola di Thomas Harlan, film documentario RAI su una scuola di odontotecnici che all'epoca fece scandalo. Per la sera, dopo la premiazione, Souvenance di Harlan dove un pescatore ucciso torna nella figura di Giacomo I, re di Haiti, richiamato in vita da un sacerdote voodoo, in pratica un film tranquillamente inseribile nella nostra rassegna sui living dead. Chiude il festival I nostri sogni di Vittorio Cottafavi. Ci rivediamo a Trieste il settembre prossimo mentre noi ci rivediamo a fine ottobre da Ravenna e da Roma