Bitto Albertini continua a lavorare a basso budget ma con una certa frequenza e nello stesso anno de Il ritorno del gladiatore più forte del mondo dirige il suo film probabilmente più riuscito, L’uomo più velenoso del cobra è infatti un connubio di noir e giallo all’italiana, non particolarmente memorabile ma comunque piacevole da vedere.
Tony (George Ardisson) è un uomo dal passato oscuro. In un flashback lo vediamo costretto a fuggire da New York e a lasciare l’amata Leslie (Erika Blanc) perché minacciato di morte, probabilmente da gangsters. Ma il passato lo raggiunge anche nella fredda foresta dove si era rifugiato, infatti un uomo lo ferma e cerca di ucciderlo e un telegramma gli notifica la morte del fratello Johnny. Tony decide di tornare a New York per scoprire chi lo ha ucciso indagando nei bassifondi che ha frequentato in gioventù. Le ricerche lo porteranno però a Nairobi dove Johnny era in affari con George (Alberto De Mendoza) e dove lo segue Leslie che nel frattempo era diventata la moglie del fratello. E’ George l’assassino? Oppure e cosa ha a che fare con la faccenda l’amante di Johnny, Clarissa (Janine Reynaud)? E perché Leslie vede una notte nel giardino Johnny? I misteri si sveleranno in un sorprendente (non troppo…) finale.
Albertini mette insieme due delle rosse più conturbanti del panorama europeo di quegli anni, Erika Blanc e Janine Reynaud e un cast di comprimari decisamente interessante tra cui spicca Luciano Pigozzi. Inserisce immagini di repertorio africane e riesce a mantenere una buona tensione (allungando però un po’ troppo il brodo) grazie ad omicidi a rasoiate, elefanti infuriati e sospetti che si alternano durante l’intera pellicola.
Consigliabile recuperare la colonna sonora di Cipriani.
Immagini tra le strade di New York mettono in evidenza Pamplona Restaurant, Dino’s pizza, Metropol café e varie pubblicità Coca Cola. Product placement voluto? Invece Mercedes e East African Airways sono sicuramente presenti per la loro collaborazione al film.