Facebook Twitter Canale Youtube RSS
CINEMA
25 Dicembre 2016 - 22:39

DIARIO VISIVO

 Print Mail
Il cibo degli dei (Bert I. Gordon, USA, 1976)
DIARIO VISIVO

Partita di football americano, Morgan e i compagni hanno dato tutto, stanchi vanno in campagna a riposarsi prima delle prossime sfide e per questo si recano su di un isola che è riserva di caccia. Durante la caccia al cervo uno dei compagni di Morgan si perde nel bosco dove viene travolto da uno sciame di gigantesche vespe che lo uccidono pungendolo.

Siamo all’inizio dell’ecovengeance con animali giganti (“prima o poi la terra si prenderà la rivincita sugli uomini che continuano a riempirla di rifiuti, è sarà una vendetta disastrosa”) Il cibo degli dei di Bert I. Gordon tratto da H.G. Wells.

Morgan trovato il cadavere dell’amico e pensando ad una caduta di cavallo, cerca aiuto presso una baita isolata in cui il nostro fa l’incontro/scontro con un enorme gallo, più grande di un uomo, per intenderci. Avrà la meglio con difficoltà della bestiaccia e riuscirà a fuggire da questo strano pollaio dove anche le galline sono esageratamente grandi. E’ qui che fa la conoscenza con la mitica Ida Lupino ancora in forma e in una delle sue ultime apparizioni da attrice. Sarà lei, nei panni della fattrice Sig.a Skinner, a metterlo a conoscenza di un particolare pastone (che lei dice arrivato direttamente dal cielo per punire gli uomini) con cui ciba i suoi polli (ed evidentemente molto… ehm… energetico!). Il problema è che il cibo lo hanno mangiato anche i topi e non osa pensare cosa succederà a queste bestiole! La cosa più assurda è che Morgan, una volta seppellito il compagno, se ne va come se nulla fosse successo per non “rendersi ridicolo davanti alla polizia” denunciando il fatto degli animali King Size!

Ma ritorniamo alla povera Sig.a Skinner rimasta sola in casa che viene attaccata da enormi vermi mentre il vecchio marito viene letteralmente divorato dai giganteschi topi di cui si sospettava già l’esistenza.

Nel frattempo nel luogo degli animaloni arrivano due coppie, un paio di scienziati mandati da una imprecisata ditta e dei turisti in camper (con lei incinta). Gli scienziati, chiamati dal marito di Lorna, chiedono alla donna di mostrargli il famoso “cibo” per acquistarlo (solo il lato potenzialmente economico pare interessare Besington, il capo tra i due). Scoprono una vera e propria sorgente di sbobba gialla che erutta dalla terra. Sul luogo ritronano però anche Morgan e un amico quando scoprono che le vespe ingigantite dall’aver mangiato lo strano cibo sono state la causa della morte del compagno. Si forma così un gruppetto eterogeneo di persone (La bigotta Skinner, Morgan e Brian  giocatori di football e macho pronti a tutto, lo scienziato Besington avido, vigliacco e immorale, la compagna Lorna che ha subito un debole per Morgan, la turista incinta e il suo uomo) pronte a combattere gli animaloni e arrivare in fondo al mistero della sostanza gialla.

I due sportivi prendono in mano la situazione e per prima cosa danno fuoco ad un enorme alveare, e devono cavare dai guai la povera Lorna presa d’assedio dai topoloni e finita in un pozzo. I due turisti scappano dal camper che subisce l’attacco dei megaratti come una diligenza assediata dagli indiani. Besington è inutile e dannoso ed è l’elemento che crea attrito psicologico nel gruppo come sempre in questi casi (da Ombre rosse a… La notte dei morti viventi…). Morgan invece è attivo e prende in mano la situazione. Riuscirà con l’aiuto di Brian ad uccidere un botto di topi con recinti elettrici e facendoli affogare in uno stagno ma poi non riuscirà ad evitare che i restanti si pappino l’amico sventurato. Poi sarà, per fortuna, Besington a fare la stessa fine mentre si ripete la scena di tanti film del genere, gli uomini restati sono assediati all’interno della casa con assi a sprangare le finestre e fucili contro le bestiacce. (Le scene dell’assedio dei ratti sono le migliori di questo filmetto dai pochi altri pregi). Qui, all’interno della casa, tra i deliri religiosi della Sig.a Skinner e il dramma della ragazza incinta che sta per partorire, con i topoloni che rischiano di distruggere tutto da un momento all’altro, si raggiunge il culmine del demenziale con la richiesta di Lorna a Morgan “sai di cosa ho voglia? Di fare l’amore con te, non ti sembra un pazza idea?” (sic). Morgan con l’aiuto del futuro padre riuscirà però a salvare i compagni facendo saltare la diga e allagando il terreno circostante la casa e affogando tutti i topi, non prima, ahimé, che Ida Lupino faccia una delle sue peggiori morti  cinematografiche.

Tutto finito? Naturalmente no perché il cibo giallo finito nell’acqua diventerà bevanda per le mucche e finirà nel latte che tutti i giorni finisce nelle tazze degli innocenti figli d’America…

Mr. B.I.G. come lo soprannominò Forrest J. Ackerman non si smentisce e riprende i suoi mostri giganti dagli anni cinquanta (King dinosaur, The Cyclops, I giganti invadono la terra, War of the colossal beast ecc.) facendoli finire nel mondo dell’altro appassionato di animali mutati che è H.G. “dottor Moreau” Wells. Il tutto con il look tipico degli horror anni ’70. Il regista recidiverà l’anno successivo replicando la formula con L’impero delle termiti giganti.

Poco il product placement che è limitato alla presenza di una VOLKSWAGEN e di una JEEP.

Stefano Barbacini

The Food of the Gods

Regia: Bert I Gordon
Data di uscita: 01/01/1976
Cast:
Ida Lupino
Brand:
Jeep

Attenzione: l'accesso ai link č riservato agli abbonati Dy's World


© www.dysnews.eu