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CINEMA
24 Marzo 2024 - 00:19

DIARIO VISIVO (Cloni di ET l'extraterrestre)

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Tre versioni poverissime del film di Spielberg
DIARIO VISIVO (Cloni di ET l'extraterrestre)

Fratello dello spazio (1988) è un tentativo di rifare un ET all’italo-spagnola con venature da Incontri ravvicinati del terzo tipo, un azzardo tipicamente italiano dell’appassionato di UFO e extraterrestri che era Gariazzo. Il film è lento, senza ritmo e penalizzato da un budget ridottissimo (l’alieno e le astronavi sono risibili). A scusante del regista vi è il fatto che non ne ha seguito il montaggio (fatto tutto in Spagna senza di lui). Il cast è composito con Agostina Belli che interpreta una cieca in grado di mettersi in contatto con l’alieno arrivato sulla terra in una capsula dopo l’esplosione della sua astronave. Martin Balsam è invece un prete che cerca di salvare il “diverso” giunto dallo spazio dalle grinfie dei cattivissimi militari (William Berger, Eduardo Fajardo) che lo vogliono catturare vivo o morto. Il film ci permette di gustare i dialoghi tra Balsam e il campanaro Enzo Robutti, una coppia improbabile. Girato tra la California e la Spagna e per anni invisibile ora si trova facilmente su internet (Dailymotion). (voto 5-) Molte e di marche diverse le auto usate, un sacchetto della Apple Farm sembra essere indiscutibile product placement mentre varie insegne (Grahams, Boo Boo Records ecc.) non sembra siano inquadrate solo per far atmosfera “americana”.

In Turchia dove negli anni ’80 di solito si copiavano i film italiani di genere che copiavano i film americani di genere… due film presero spunto da E.T. ancor prima di quello di Gariazzo. Nel 1984 Zafer Par mette in circolazione Badi in cui il solito sbarco di un simil E.T. (solito costume, di gomma, con qualcuno all’interno) viene intercettato da due bambini brillanti, uno in grado di parlare con gli animali e quindi di comunicare anche con il nuovo arrivato e l’altro genietto della chimica creatore di esplosivi. I due insieme agli amici e ad una ricercatrice illuminata cercano di tenere nascosto l’alieno alla polizia che vorrebbe catturarlo e studiarlo. Badi è il nome che il bimbo che lo incontra per primo gli dà e significa “amico”. Finale con lacrime e canti per celebrare la partenza dell’amico Badi. Il film è una cosetta per bambini senza nessuna scossa di trama e che cade nel puerile quando i bambini cantano canzoncine ballandole… (voto 5).

La seconda versione turca dell’extraterrestre di Rambaldi è il peggior film tra i tre che ho messo assieme in questi due giorni di visioni, il titolo è Homoti del 1987 che più che un film è una sitcom. In pratica tre quarti del lungometraggio si svolge su un divano dove si raccolgono assieme al sempre presente Homoti (l’alieno che arriva dal pianeta Hotom e al contrario dei suoi simili degli altri film sa parlare… anche troppo…) un giornalista che abita l’appartamento con la madre, la madre stessa, la collega-fidanzata del giornalista, il direttore del giornale dove lavora e un vicino di casa macchietta-omosessuale. Si parla della dittatura che c’è su Hotom e sulla falsa libertà che c’è in Turchia dove invece c’è la democrazia, sull’amore che dovrebbe unire i popoli, sui rapporti tra gli uomini… Si cerca una profondità difficile da prendere sul serio quando si parla con un attore inserito in una maldestra struttura di cartapesta che dovrebbe assomigliare alla figura dell’extraterrestre più famoso del cinema. E.T., tra l’altro, proprio quello di Spielberg, si dice nel film, è un grande amico di Homoti e viene collegato tramite video per un saluto (!). Si tratta invece di un pupazzetto anche venuto abbastanza male dello stesso (!!). Al di fuori delle numerose chiacchierate sul divano vi si trova qualche trucco digitale fatto con i primi software di computer art e una performance dell’attrice-comica turca Perran Kutman talmente ciarliera ed insopportabile (in modo divertente) che quando le bendano la testa fanno in modo di sigillarle anche la bocca… Vi è anche un coté patetico quando Hotomi si innamora del giornalista e si strugge di gelosia nei confronti della sua fidanzata…Di una noia rara… (voto 4,5). Essendo questo film di ambientazione cittadina (al contrario di Badi che era ambientato in un paesino di campagna, ha la possibilità (ben sfruttata) di inserimento di copioso product placement, ad esempio notevole quello di Omo e Floran detersivi esposti in un supermarket, di un televisore Sony, di una macchina fotografica Yashica, di un pacchetto di Marlboro e di una vetrina che espone una pubblicità United Colors of Benetton.                                                                                                

Stefano barbacini

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