Cosa ci si potrebbe inventare per rinnovare il genere “vengeance” al cinema? Questo si devono essere chiesti i fratelli Kevin e Matthew McManus prima di mettersi all’opera sul loro film Redux Redux che abbiamo visto al NIFFF Neuchatel Fantastic Film Festival 2025. I due registi si inventano una vendicatrice che perpetua la sua vendetta con cruenti uccisioni dello stesso serial killer nel multiverso, passando da un mondo alternativo ad un altro.
Succede che la protagonista Irene (interpretata dalla tosta sorella dei registi, Michaela McManus) si è vista rapire e uccidere la figlioletta da un assassino seriale “specializzato” in ragazzine. Vendicatasi uccidendo il tizio, grazie ad una specie di bara metallica che le permette di viaggiare tra i mondi, si mette alla ricerca della possibile figlia “alternativa”, ma in tutti i vari universi il fatto è già successo, seppur in modo diverso, e le varie versioni del serial killer hanno ucciso le parallele versioni della ragazzina. Ad Irene non resta che uccidere e uccidere ancora le varie incarnazioni del “mostro” per avere vendetta.
Durante i suoi “viaggi” incontra però l’impertinente e insolente Mia, un’adolescente anch’essa vittima dell’assassino e salva grazie all’intervento di Irene. Volente o nolente la donna se la deve portare a dietro e, dopo i primi contrasti tra le due, Mia diventa la naturale “sostituta” della figlia perduta.
Se non ci si preoccupa troppo della coerenza, del tutto assente, della trama, ci si diverte a vedere questo film per la buona tensione e la costruzione inventiva di vari scontri violentissimi tra Irene e il serial killer, orco e vittima allo stesso tempo.
Product placement: su tutto Pensive (Irene agisce utilizzando un furgone con la brand impressa), All star calzate da Mia, Ford, Marlboro e Toyota.
(Voto 6)