Facebook Twitter Canale Youtube RSS
CINEMA
22 Febbraio 2015 - 11:37

Il modo migliore per fare product placement? Farselo fare dagli altri.

 Print Mail
Il ricco, il povero e il maggiordomo (Aldo, Giovanni, Giacomo, Morgan Bertacca, I, 2014)
Il modo migliore per fare product placement? Farselo fare dagli altri.

Natale 2014. Aldo, Giovanni e Giacomo nei panni, rispettivamente, di un povero, di un maggiordomo e di un ricco.

Giacomo fa il broker e vive una vita al di sopra della media. Giovanni è il suo fedele maggiordomo ed ha due passioni: le arti marziali e la collega sudamericana (la lovestory è la parentesi romantica nella storia).

Aldo, come da tradizione ha il ruolo più sfigato: venditore abusivo che vive con la madre.

L’incontro fra i tre avviene con un incidente. Non è proprio una novità…

Giacomo e Giovanni decidono di caricare Aldo in macchina e di portarlo alla villa. La proposta che i due fanno al vucumprà è quella di una somma in cambio di alcuni lavori di manutenzione.

Il tracollo finanziario del ricco padrone di casa, e il conseguente sequestro della tenuta e del patrimonio, porta i tre dalla madre di Aldo, che si dimostra poco incline alla convivenza.

Sta di fatto che alla fine la poveretta, interpretata in modo strepitoso da Giuliana Lojodice, per dare una svolta alla storia (più che scontata), ci lascia le penne.

Il film si conclude quindi con un funerale, un rocambolesco matrimonio e l’inizio di un business inaspettato con cui i tre entrano in affari.

La storia non è sconvolgente né particolarmente innovativa. La produzione tenta di distinguersi in modo alternativo: coinvolgere aziende nel budget e nella comunicazione del film.

Un grande investimento di Carrefour vanificato, purtroppo, dalla scelta di prodotti copiati ad altre note marche e inseriti in modo insulso all’interno delle scene.

Il product placement ha senso di esistere quando si esaltano le qualità del proprio marchio e dei propri prodotti e si cerca di imprimere entrambi nella mente dei consumatori.

Carrefour, catena francese, forse avrebbe dovuto pubblicizzare il proprio nome in quanto supermercato e non in quanto produttore di copie di articoli più famosi.

Uno sgrassatore bianco nelle mani del protagonista non rimanda certo a Carrefour, seppur il nome stampato sull’etichetta sia quello, ma al ben più noto Chanteclair. Dei frollini marroni con stelline bianche non fanno certo pensare alla catena di supermercati ma al massimo ai “pandistellosissimi” biscotti Mulino Bianco.

C’è un vedo-non-vedo dello striscione che indica un Carrefour nelle vicinanze, ma solo occhi molto svelti possono notarlo.

Se produci scatole non ti viene in mente di pubblicizzare tutto quello che ci puoi mettere dentro, così se il tuo principale ruolo è quello di vendere prodotti di altre marche promuovi gli elementi che contraddistinguono la qualità del tuo servizio. Nel momento in cui vuoi puntare sui biscotti e i detersivi con l’etichetta Carrefour almeno che si veda la marca e soprattutto che non sia uguale a quello di qualcun altro.

Beh, che dire… Il gallo di Chanteclair e la gallina Rosita ringraziano.

Chiara Valentino

Il ricco, il povero e il maggiordomo

Regia: Aldo Baglio
Produzione: A.Gi.Di.
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 11/12/2014
Location: Milano

Attenzione: l'accesso ai link č riservato agli abbonati Dy's World


© www.dysnews.eu