1972, primo e unico western di Janet Agren, in realtà più una parodia del western anche se diretta da Petroni che di film del genere “seri” ne ha fatti e di belli…: La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza?
Siamo negli anni dell’esplosione di Trinità e Bambino (Terence Hill e Bud Spencer) e il duo Tomas Milian-Gregg Palmer vorrebbero esserne un alter ego (neanche tanto scopertamente visto che il film contiene una citazione del duo ben più famoso). Se il Provvidenza (cacciatore di taglie elegante e forbito e molto… furbo) di Milian cerca di creare un carattere alternativo a quello di Trinità presentandosi come un incrocio di Chaplin, Poirot e… Hitler, lo Hurricane (malvivente con taglia sulla testa che diventa compare delle gesta di Provvidenza) di Palmer fa decisamente rimpiangere la personalità del Bud nazionale.
Il film è pieno di pugni, naturalmente, e gag ma spinge più sulla parodia e sul lato cartoonistico che non sulla simpatia e la coreografia folle delle scazzottate di Hill e Spencer. Vi è ad esempio un cameo di Mike Bongiorno che fa il verso a se stesso (vestito da impeccabile ufficiale dell’esercito) interrogando i due (al momento prigionieri) come se fosse il domandone finale di Rischiatutto. Vi sono poi le rime idiote di Provvidenza, i pugni che risuonano come campane, cazzotti sulla testa che hanno come effetto la lacerazione delle scarpe (!), giochi di prestidigitazione comici, sfide a bigliardo con colpi… impossibili ed un finale con la carrozza di Provvidenza, piena di trucchi, che affronta i banditi con marchingegni… keatoniani.
Janet appare in una parte piuttosto importante, anche se corta, solo una decina di minuti, come donna di saloon, vecchia conoscenza di Provvidenza che l’avvicina con una delle sue frasi in rima: Con dolcezza ed impazienza chi ti bacia? E lei: Provvidenza! Poi diventa prima complice dei due compari e poi tenta pure di fregarli. Insomma in pochi minuti viene concentrato su di lei il tipico personaggio della donna del west senza morale e capace di sopravvivere grazie alla bellezza (e la Agren in abiti ottocenteschi brilla…) e all’astuzia.
Film moderatamente divertente ma nella deriva dello spaghetti western verso la comicità non è certo dei peggiori.
Per Giusti nel suo Stracult è “una notevolissima commedia western”, mentre Jean-François Giré autore dell’enorme tomo “Il était un fois… le western européen” (Dreamland Editeur) lo definisce “una sequenza (a volte sottile, a volte grottesca) ispirata dal cinema burlesque americano (…) è un film comico che deve la sua riuscita alla padronanza della realizzazione e alla coerenza delle sue intenzioni umoristiche”.
Product placement difficile da inserire in un film western e probabilmente non lo è la Wells Fargo riportata sulla carrozza di Provvidenza (ormai un topoi del genere, è come trovare una Ferrari in un film sulla Formula Uno…) e forse lo è il cognac che appare più volte, sempre lo stesso.
(voto 5,5)