Thriller girato in 16 mm con evidenti pochi mezzi che riesce a creare una buona atmosfera appongiandosi quasi esclusivamente sulla figura della protagonista, cosceneggiatrice e interprete del film, Ariella Mastroianni, questo nel film Gazer di Ryan J. Sloan.
La Mastroianni interpreta una donna con gravi problemi dovuti ad una malattia degenerativa al cervello e con un recente passato tragico (è morto il marito in circostanze poco chiare: suicidio o omicidio?) e per di più le hanno tolto la figlia affidata alla suocera. In queste condizioni non certo ottimali incontra, ad una seduta collettiva per traumatizzati da conoscenti suicidi, una donna dalle finalità ambigue che le promette 3000 dollari per recuperare le chiavi della sua auto, rimaste a casa del fratello a suo dire violento e che per questo lei non può più recuperare… La nostra finirà così in una trama hitchcockiana in cui lei diventa sospettata innocente di un delitto e le persone attorno a lei si dimostrano non essere chi sono in realtà.
Realizzato con lo spirito del cinema underground, nel film vi sono anche un paio di sequenze di sogno che si ispirano al cinema di Cronenberg ma che sembrano buttate lì giusto per fare “figo” senza una reale necessità narrativa.
Importante nella trama un auto Ford con cadavere all'interno e fa probabilmente parte del product placement (gratuito?) assieme a Dash, Sunoco e Sony.
Voto Barbacini 6+
Voto Corti 6/7