Il primo film della Svizzera Italiana in programma per il festival organizzato dalla cineteca di Milano, Love Me tender parla di una ragazza, Seconda, che vive con il padre, la madre, un gatto e che soffre di agorafobia.
Praticamente all'inizio del film la madre muore e il padre se ne va di casa, così a lei non resta che cercare di sopravvivere alla situazione.
Come se non bastasse è perseguitata da uno stalker che prima di vederla le chiede la restituzione dei soldi che il padre gli deve e, dopo che l'ha vista, vuole un'altra cosa, da un ragazzo delle bottiglie che in realtà non è il ragazzo delle bottiglie e da una ragazzina che tira cose.
A poco a poco che questi personaggi entrano nella sua vita lei comincia a reagire e reagendo li coinvolge in situazioni assurde e paradossali.
Film "strano" questo Love Me Tender che affronta un problema psicologico, che si sarebbe potuto affrontare in moltissime direzioni diverse, in maniera vagamente surreale. Vagamente perchè, a questo punto, si sarebbe potuto osare di più e alcune situazioni essere portate oltre come quella divertente del viaggio verso l'ospedale.
Poco il product placement dove, a parte tutti i cioccolatini della Lindt, la cosa che colpisce di più è la strumentazione KitchenAid usata in un programma (real/fake?) che guarda la protagonista.