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CINEMA
13 Aprile 2020 - 09:34

DIARIO VISIVO (Byron Mabe)

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Space thing (Byron Mabe, USA, 1968)
DIARIO VISIVO (Byron Mabe)

“Guardare Space Thing fa sembrare Plan 9 from outer space come fosse Quarto potere . Ha tutti I titoli per essere veramente il peggior film di fantascienza mai prodotto. E lo diciamo come complimento…”

Questo è l’inizio della presentatione che tal Cadet Happy fa sul sito Something weird dell’ennesimo film Mabe/Friedman prodotto nel 1968, continuando nella parodia dei generi:  dopo l’horror, l’esotico orientale, il western arriva anche la fantascienza.

Tutto ha inizio dalla passione di James Granilla per il genere fantascientifico che lo porta a divorare la rivista di racconti “Science fiction classics” (con le Marlboro che accompagnano i libri sul comodino i soli esempi di product placement nel film) nonostante al fianco la burrosa Bambi Allen si presenti completamente nuda al suo cospetto per dilettarsi in altre attività. Solo dopo molti sforzi il nostro cederà alla carne lasciando “gli infiniti mondi paralleli” in cui la lettura lo aveva immerso. Dopo la copulazione la sua mente però torna all’amata fantascienza e comincia a vedersi come Capitan Granilla, un “Planetarian” in avaria con la sua navicella spaziale che si ritrova a chiedere ospitalità ad una specie di lampadario volante che rappresenterebbe il veicolo spaziale su cui viaggiano dei “Terranian”, un equipaggio formato da una capitana lesbica e sadica chiamata Mother (ritroviamo qui la Bardot dei poveri Cara Peters sempre in forma…) che comanda e tiranneggia gli altri componenti, altre tre donne e due uomini. Se una delle donne che vuole per se come amanti ha l’ardire di far sesso con un uomo viene da lei frustata a sangue (Friedman signature). Granilla che ha con se’ pillole che lo rendono invisibile (ma non si capisce a cosa servano…) e vocazione al martirio (vuole distruggere la nave spaziale con tutti loro annessi perchè sono un pericolo per il suo popolo…) conquista varie componenti femminili dell’equipaggio (nonostante ne abbia orrore perchè il vero aspetto dei Planetarian è del tutto differente, quello dei classici “grigi” per intenderci) per poter sabotare il viaggio facendo in modo che siano tutti costretti ad atterrare su un asteroide e qui viene il bello. Alla faccia di ogni nozione scientifica o pure fantascientifica quivi giunti i nostri vi atterrano ed escono per... prendersi il sole nudi con tanto di olio anti scottatura, neanche fossero a Pinarella di Cervia... Naturalmente segue qualche scena di sesso soft core e ritorno a bordo per poter esser fatti saltare in aria da una bomba atomica tascabile (che si innesca come un normale candelotto con un accendino) piazzata dall’eroico martire Cap. Granilla.

Trucchi molto cheap che si rifanno alla fantascienza anni ’50 (siamo nell’anno di 2001 odissea nello spazio di Kubrick...), tante ragazze nude e tempo di visione che fatica a passare... Si salva solo il look trash generale che prevede anche tutine “futuristiche” sexy per le ragazze che ricordano i sexy comics coevi e Barbarella per prima (che contrastano con gli orribili pigiami “simil Star Trek” degli uomini), la colonna sonora d'epoca e i titoli di testa scritti direttamente sulle parti anatomiche nude di una ragazza.

Stefano barbacini

Space Thing

Regia: Mabe Byron
Data di uscita: 01/01/1968
Cast:
Karla Conway
Brand:
Marlboro

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