Teona Strugar Mitevska prima del nuovissimo Dio è donna e il suo nome è Petrunija nel 2017 gira questo When the day had no name pure presente nella personale dedicatagli dal Torino Film Festival 2019. La regista prende a pretesto un fatto di cronaca, l'assassinio di 4 giovani che erano andati a pescare sulle rive di un lago alla periferia di Skopie e che sono stati ritrovati cadaveri con un foro di pallottola in testa. Una vera e propria esecuzione. Nel film si provano ad ipotizzare le ultime 24 ore degli amici dando una visione della gioventù macedone decisamente dura e senza pietà.
Il gruppo di amici gira attorno a Milan, il più ricco del gruppo che per questo si sente sempre fuori posto e si lascia trascinare nei cazzeggi degli altri (come quando collettivamente si recano presso una prostituta sedicenne senza averne veramente voglia "ma perchè lo fanno tutti") e non ha il coraggio di confessare che sta assieme ad una ragazza non bellissima e un po' sovrappeso per non essere preso in giro per questo. Il suo migliore amico è chiaramente omosessuale ma non può dichiararlo, un altro è un impotente che picchia le donne. Poi abbiamo un disabile con i problemi psicologici conseguenti, un "albanofobico" ovvero che odia i mussulmani albanesi (la situazione dell'odio tra i due popoli, macedone ortodosso e albanese mussulmano era già presente nel film d'esordio della Mitevska) e l'ultimo del gruppo che ha appena messo incinta la sua donna e ha paura a dover affrontare le responsabilità. Insomma, un panorama del mondo maschile non certo positiva con le donne costrette a sopravvivere con accanto uomini o assenti o violenti.
Il film è secco, senza enfasi ed ancora una volta conferma le capacità duttili di regia della Mitevska e il suo cinema tutto a difesa della donna ma senza proclami e odio. Semplicemente raccontando le loro storie anche se derivative.
Birra Amstel, Range Roer, Mercedes, la Barbie, Jeep, Alpina, Adidas, Sony tv e BIC sono i product placement di questo film.