Difficile raccontare tutto quello che contiene un film eccessivo (come il banchetto a metà film in cui strani miscugli di pesce, carne, cervella, salse e non si sa cos’altro vengono ingeriti con ingordigia e poi rigettati dai tre protagonisti) e veramente fuori dagli schemi come Singapore Sling (1990) del greco Nikos Nikolaidis.
Se vi dico che il film è un catalogo di nefandezze e deviazioni sessuali (vomito, elettroshock, necrofilia, pissing, orge, bondage, sadomaso, lesbismo, sesso esplicito con un kiwi (!), incesto, torture, cannibalismo, ninfomania…) si può pensare subito ad uno di quei film underground semi-amatoriali fatti solo per scioccare e per andare oltre i limiti; invece dimenticatevi questo. Singapore sling è formalmente accurato, in maniera clamorosa per un’opera di questo tipo. E contiene argomenti caustici su famiglia, ossessioni e psicopatologie moderne.
Il film è costruito come un noir pieno di notte, pioggia, fango, sangue e budella, con una voce over adeguata al genere. Un detective è ossessionato da una donna scomparsa, una certa Laura, nome da femme fatale noir ricorrente, e le sue indagini lo portano ai bordi di una villa dove due donne, madre e figlia, stanno seppellendo seminude, sotto un diluvio di acqua e fanghiglia, il loro autista appena assassinato da loro stesse. Presto il detective diventerà loro preda e gioco sessuale. Le due sono sessuomani e assassine, eccessive e psicopatiche e si odiano in nome di un padre/marito che non si sa bene che fine abbia fatto. La trama è marcescente per come va verso la degenerazione e diventa un inno al godimento, al dolore e alla morte.
Uno di quei film talmente bizzarri che non ti aspetti perché in contrasto è girato benissimo con una bellissima fotografia in bianco e nero. Un oggetto curioso e difficile da catalogare, uno di quei film per cui divertirsi a trovarne le possibili giunzioni con altre opere. Per rendervi un’idea è un noir chandleriano che mischia l’irriverenza di John Waters alla critica famigliare di un Bellocchio (primo periodo) e di un Pasolini ma che potrebbe esser stato girato da Orson Welles, con un finale alla Psycho di Hitchcock.
Lo avevo recuperato anni fa ma non lo avevo mai guardato. Ora l’ho fatto e ne sono veramente contento. Un pezzo di cinema importante (nel suo genere), poco celebrato, che mi mancava. Lo potete trovare su Dailymotion. (voto 7+)
No product placement.