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CINEMA
11 Ottobre 2025 - 18:37

TROPPI INGREDIENTI NEL FRULLATO PROTEICO

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Love Lies Bleeding (Rose Glass, USA, 2024)
TROPPI INGREDIENTI NEL FRULLATO PROTEICO

A distanza di cinque anni dall’ottimo debutto con Saint Maud, Rose Glass abbandona le grigie coste gallesi alla volta del New Mexico degli anni ’80, fra sole, sabbia, fumo tanto acre da sentirlo in gola e aspiranti hulkster.

Lou (Kristen Stewart, Spencer) è una giovane ragazza che gestisce una palestra. Non ha un rapporto con il padre (Ed Harris, The Truman Show) e l’unico motivo che la trattiene nella squallida cittadina desertica è la sorella Beth (Jena Malone, Donnie Darko), vessata dal violento marito JJ (James Franco, saga di Now you see me). La monotonia della vita di Lou viene stravolta dall’incontro con l’aspirante body builder Jackie (Katy O' Brian, The Mandalorian), diretta a Las Vegas per una gara. Fra le due nasce una travolgente storia d’amore, fino a quando l’abuso di steroidi di Jackie –procurati da Lou- non fa precipitare tutto in un’escalation di sangue e violenza.

Glass confeziona un film tecnicamente più che valido. L’alternanza frequente di zoom e particolari conferisce un’identità ben definita alla pellicola, la fotografia oscilla continuamente dal neon a colori saturi e le varie scenografie immergono lo spettatore in un ambiente coerente al periodo storico.

Lo stesso discorso non può essere fatto per il contenuto. Love Lies Bleeding mischia troppi elementi, risultando un pot-pourri di generi. Dal female buddy movie alla Thelma e Louise al thriller simil A History of violence, il tutto con un sottotesto queer che non aggiunge niente e un accenno al machismo tossico che viene smentito dalle stesse donne che dovrebbero subirlo. Lou e Jackie sono entrambe omosessuali (Jackie in realtà è bisessuale) contraddistinte da uno spiccato aspetto androgino, estetica maschile da una parte, fisico massiccio dall’altra. Che Glass intendesse portare sul grande schermo due personaggi poco aderenti alle logiche della bellezza femminile standard è certamente apprezzabile e condivisibile, tuttavia è un fattore che non ha alcun peso sulla vicenda. Jackie e Lou avrebbero potuto essere amiche, sorelle oppure uomo e donna, senza che il film cambiasse di una virgola. Anche la denuncia di stampo patriarcale (che è a tutti gli effetti il tema alla base dell’incidente scatenante) si rivela essere una scusa per urlare al lupo. Se la volontà di Glass era quella di mostrarci la ribellione di due ragazze schiacciate da un sistema marcio che non prevede l’esistenza di persone come loro, allora Love Lies Bleeding è un’enorme buco nell’acqua.
Ad eccezione della sola Lou, nessuno dei personaggi può ritenersi più vittima di quanto non sia carnefice. In particolare Jackie, le cui azioni la descrivono più come un’approfittatrice seriale disposta a tutto piuttosto che una reietta della società che deve arrangiarsi come può (basti pensare che la prima azione che compie nel film è prostituirsi volontariamente con uno sconosciuto per un lavoro).
Un altro aspetto dolente è l’abuso delle allucinazioni (elemento presente anche in Saint Maud, ma utilizzato con parsimonia). Se da un lato è un ottimo espediente che intensifica l’auto-distruzione di Jackie, dall’altra parte è l’unico elemento di disturbo nelle battute finali del film. La conclusione, a mio parere ispirata a quella del già citato thriller di Cronenberg, viene quasi ridicolizzata dalle allucinazioni fin troppo esagerate –e per certi versi contradditorie- della body builder.
Nota di merito per la decisione di cambiare le carte in tavola quando la trama stava prendendo le sembianze di Thelma e Louise sotto steroidi, conferendo al film un ulteriore elemento attrattivo che si aggiunge ad una trama di per sé già interessante.

Per quanto riguarda le interpretazioni sono tutte valide. La recitazione monoespressiva della Stewart è particolarmente calzante per il ruolo di Lou, O’ Brian promossa così come Malone e Franco (probabilmente il più a fuoco del cast). Ed Harris è una garanzia.

Love Lies Bleeding è certamente una pellicola che ribadisce il talento della propria regista. Tuttavia si è rivelata una prova fin troppo ambiziosa e vittima della propria retorica attivista. Forse la calma e il controllo registico che hanno contraddistinto Saint Maud avrebbero giovato non poco ad un film che è sfuggito dalle mani della propria autrice. Ciò non toglie che Rose Glass sia una figura da seguire con molta attenzione.

Product placement non presenti. Viene inquadrato un distributore di Coca-Cola (si riconosce anche il logo di Pepsi) e viene nominata Camaro.

Francesco Sosta

Love Lies Bleeding

Regia: Rose Glass
Produzione: A24
Data di uscita: 20/01/2024
Location: Albuquerque

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