Tutto parte da, e forse da, Bansky.
Muro di un teatro veneziano abbandonato. Due turisti, probabilmente americani, si fermano ad ammirare un grosso topo di fogna (sullo stile delle opere dell'artista) diretto verso una scritta contro i croceristi che arrivano a Venezia.
Siamo durante il carnevale e quindi non fa strano che dalla porta esca un oscuro Rigoletto ad ucciderli fra gli applausi di altri turisti, ovviamente rincoglioniti, che pensano che il tutto sia una piacevole messa in scena teatrale.
Arriviamo così ai classici turisti spagnoli da film horror (3 donne, 2 uomini) che arrivano al porto con la crociera per stare qualche giorno nella città lagunare. Dopo essere stati accolti da una manifestazione di veneziani incazzati con cartelli tipo fanculo i croceristi, via le grandi navi (tutto il film si divide fra veneziani incazzosi e turisti rincoglioniti) i 5 salgono a bordo della barca del loro Caronte/Virgilio che prima li traghetterà nella città infernale e poi li aiuterà a cercar di sopravvivere a partire dal momento in cui sul traghetto salirà proprio il Rigoletto assassino.
Scampato il primo pericolo i 5 arrivano all'hotel dove incominciano i primi casini dovuti anche il fatto che proprio non si capisce come mai questi siano proprio venuti a Venezia al posto di un più congeniale Crystal Lake, visto che uno di questi in due passaggi neanche troppo logici non ha più vestiti, passaporto e cellulare (con l'aggravante di essere il classico complottista nosocial a priori) e quindi è facile da far sparire fra le calli.
Comunque i cinque dopo una notte balorda fatta di lussuose cene, ciocche nei bar a base di tequila e po' di bevanda allucinogena che risulta essere mitologica e una festa infernale a cui gli ha invitati il Signore della peste, si risvegliano nella stanza dell'hotel come nella migliore tradizione degli Hangover. A questo punto dovranno fare di tutto cosa é successo a loro e all'amico e dovendo affrontare di nuovo il Rigoletto assassino. Lasciamo perdere gli sviluppi perché abbastanza insulsi/incasinati da capire per uno dei più brutti film di De la Iglesia in cui quello che rimane sembra essere il location placement infernale di Venezia.