Una specie di rivisitazione de L'isola del dr. Moreau in salsa danese e fuori di testa, il film Men & Chicken presentato al Ravenna Nightmare Film Festival 2016. E' un film grottesco che tratta di uno scienziato pazzo e di cinque suoi figli uno più scentrato dell'altro. Una specie di sguardo deformato su una famiglia di personaggi in cui l'istinto animale prevale sulla ragione. Una metafora di un'umanità che sta perdendo i principi illuministici per tornare verso l'uomo di Nehandertal o semplicemente un enorme sberleffo?
Probabilmente è buona la seconda anche se Jensen, regista e sceneggiatore danese prolificissimo e inclassificabile, mette nei suoi personaggi un affetto bizzarro ma reale sotto l'involucro demenziale (i nostri sono abituati a scatenar risse colpendosi con animali impagliati, vivono con galline mutate con zoccoli di cavallo al posto delle zampe, hanno abituali rapporti sessuali con polli e bufale, vivono in una casa piena di robe inutili e che nel sottosuolo cela il laboratorio che fu del padre - tenuto anch'esso, il padre, imbalsamato su di un letto - dove strani esperimenti con strani embrioni hanno trovato attuazione, rispondono a regole ferree dettate dal più prepotente dei cinque che porta ad una punizione che prevede l'essere rinchiusi in gabbia e tante altre stranezze). Tutto ciò ci fa amare questo film disordinato e inafferrabile.
La trama inizia dalla scoperta di due fratelli Gabriel (malinconico e asociale) ed Elias (arrapato e primordiale, interpretato da Mad Mikkelsen attore feticcio del regista) di non essere figli del loro padre appena morto ma di essere invece discendenza diretta dell'ultracentenario Elvezio che pare vivere su di un isola in cui abitano solo 42 anime. Curiosi di conoscere il genitore, i due si precipitano sull’isola dove avranno un incontro/scontro con tre altri loro fratelli, figli dello stesso padre, e con cui inizieranno una tumultuosa vita in comune fino a scoprire i segreti del genitore. I cinque mal si integrano con il resto della comunità anche se Gabriel ne diventerà presto il tramite essendo l’unico con il dono dell’intelletto… (e probabile metafora della ragione che cerca di prevalere sull’istinto e la forza).
Film facile (se ci si limita a ridere del lato assurdo/grottesco) ma contemporaneamente difficile per alcuni passaggi piuttosto “fortini”.
Poco o nullo il product placement tutto racchiuso nell’apparizione di una BMW e di una vecchia SINGER.