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CINEMA
7 Marzo 2024 - 00:15

IL TE' NEL JACK DANIELS

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Mixed by Erry (Sydney Sibilia, Italia, 2023)
IL TE' NEL JACK DANIELS

Mixed by Erry potremmo definirlo un reboot di Smetto quando voglio, il grande successo di Sydney Sibilia che ha rivitalizzato il genere della commedia all’italiana. La storia di amici piuttosto sfigati che s’inventano trafficanti di droga per poi finire nei guai dopo essere diventati ricchissimi, è riproposta in questo nuovo film che prende spunto dalla reale storia del dj di Forcella diventato il re della contraffazione della musica italiana e internazionale degli anni ottanta creando un impero improntato sulla vendita di audiocassette registrate come fossero “falsi originali”, arrivando addirittura ad anticipare le compilation ufficiali di Sanremo, facendole uscire a manifestazione ancora in corso.

I Frattasio sono tre fratelli figli di un piccolo truffatore (“ma onesto”!) napoletano che riempie le bottiglie vuote di Jack Daniel’s di tè per poi rivenderle al mercato come originali. Enrico, uno dei tre, è un geniaccio della musica, nel senso che ha una spiccata capacità di riconoscere e memorizzare tutto quanto è musica new wave, new romance, melodica napoletana e italiana in generale e ha come specialità (dato che non ha il carattere per diventare un vero dj) la creazione di compilation create da lui stesso e vendute prima singolarmente e poi, con l’aiuto dei fratelli, su scala locale, nazionale ed addirittura internazionale (a Hong Kong, l’altra grande città famosa per la contraffazione sia di film che di musica in quegli anni). I tre creano praticamente un impero e diventando troppo famosi (come i loro “colleghi” di Smetto quando voglio esagerano anche comprandosi una Lamborghini e quindi attirando le attenzioni della camorra…) per non cominciare ad interessare anche la polizia e la finanza su sollecitazioni delle grandi case musicali, che si vedono sottratte un’importante fetta di mercato.

La caratteristica peculiare di Mixed by Erry rispetto alla trilogia precedente di Sibilia è la chiara intenzione di riproporre un’epoca, quella degli anni 80, ancora senza internet e quindi con i giovani che per procurarsi la musica amata si fiondavano in mercatini e, appunto, negozi a procurarsi le registrazioni pirata sottocosto. C’è nostalgia per questi personaggi che navigavano nell’illegale come se fosse una cosa naturale (non per niente all’inizio cercano manovalanza tra i contrabbandieri di sigarette) e per ovviare così alla mancanza di lavoro e per i giovani di allora che passavano le loro giornate nei vicoli e nei mercatini e non davanti ad un computer.

Pochi giorni prima di vedere su Netflix l’ultimo film di Sibilia ho recuperato Io non ho paura di Salvatores e, visto che l’occasione fa… il cinefilo, mi è balenata la suggestione che il film di Sibilia sia il corrispettivo, per gli anni 80, di quello di Salvatores per gli anni 70. I protagonisti di Mixed… potrebbero tranquillamente essere i figli dei sequestratori di Io non ho paura (tra l’altro i due attori che interpretano i padri nei due film si assomigliano sia come personaggi che fisicamente) che usciti dall’epoca della rabbia e della disperazione si ritrovano in quella dell’edonismo e delle possibilità date dall’intraprendenza incosciente, utilizzando le poche possibilità che la società italiana in quei due decenni (e poi… è peggio ma è un’altra storia) lasciava loro di non soccombere nella povertà e nell’emarginazione. Questo i due registi sanno cogliere e sono tra quelli che meglio hanno raccolto, come si diceva ad inizio articolo, lo spirito della commedia all’italiana degli Steno e dei Risi. (Voto 6/7)

Alcuni elementi del product placement presente nel film li ho già citati (Jack Daniels, Lamborghini), vi sono poi altre auto utilizzate, Mercedes, BMW e Fiat, citazioni del caffé Borghetti (il contraltare del formaggino Mio di Salvatores...) e di Forbes.

STEFANO BARBACINI

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