Islanda, terra di vichinghi duri e da evitare quando perdono la pazienza. Uomini che allevano con amore i nipotini ma già da piccoli cercano di renderli indipendenti e pronti ad affrontare la vita a muso duro. Un film islandese, che di questi uomini parla,ha vinto il concorso del Torino Film Festival 2019.
A white, white day, titolo internazionale dell'opera, si apre con la morte della moglie di Ingimundur, il protagonista, il quale elabora il lutto costruendo la casa per la famiglia di sua figlia e facendo il nonno dell'adorata nipotina a cui non lesina grandi quantità di amore parentale ma pure crude storie horror, alla quale permette venga dato in mano un coltellaccio da macellaio per rompere un blocco di ghiaccio e non si fa scrupoli a sgridarla e lasciarla sola in casa, a dialogare con lei di scorreggie e parolacce. Altro che la bambagia istituzionalizzata del continente, qui si forgiano vichinghi!
Poliziotto in congedo, apparentemente freddo ma in realtà ribollente all'interno come un vulcano pronto ad eruttare, quando viene a scoprire post-mortem (della moglie) di una tresca di lei con un compaesano, esplode con tutta la sua rabbia non senza conseguenze per se stesso e per chi gli gravita attorno.
Girato con scelte "particolari" da parte del regista che, ad esempio, ci presenta il protagonista attraverso immagini della casa che sta costruendo in una sequenza insistita di riprese fisse della stessa nelle varie stagioni e nelle varie fasce orarie della giornata come fosse un opera di videoarte. Poi veniamo a conoscenza della sua persona attraverso le domande che gli fa lo psicologo che lo segue dopo il lutto. Anche durante la narrazione, che prevede tempi dilatati, le cose non sono mai troppo esplicite e vi sono parecchi inserti di immagini apparentemente insignificanti (rottami d'auto, scarpe infangate, pietre che rotolano...) che più che altro esprimono uno stato d'animo e danno uno squarcio "impressionista" degli eventi tragici occorsi (l'incidente della moglie) oltre a ricordarci il passato di visual artist del regista...
Insomma un'opera girata in maniera fredda come la terra che la ospita ma che poi esplode come la lava dei suoi vulcani...
Tra le marche in product placement troviamo JVC (video), telefonini NOKIA, una moto YAMAHA e la LAND ROVER dove la moglie commetteva adulterio e con cui è finita nel burrone fatale.