Albert Birney a noi di Dy’s è simpatico, per il suo voler far cinema con pochi soldi, per voler lavorare in piena autonomia, per possedere tanta fantasia. Ci è simpatico anche per quello che ha detto nella presentazione di OBEX al concorso del NIFFF, Neuchatel Fantastic Film Festival 2025: se volete dormire durante la visione del mio film fatelo pure ma poi, mi raccomando, raccontatemi i vostri sogni.
E questo sono i suoi film, la rappresentazione fantastica di fiabe e sogni. In questo caso abbiamo un “nerd” (interpretato dallo stesso Albert Birney) che nel 1987 vive solitario davanti al McIntosh, che si utilizzava al tempo, creando disegni “digitali” senza praticamente mai uscire di casa. Attratto dalla pubblicità di un gioco online, OBEX appunto, finisce per entrarvi fisicamente alla ricerca del proprio cane finendo in un mondo fantastico di castelli e cavalieri…
Girato in bianco e nero con trucchi digitali poverissimi, giustificati dall’epoca in cui è ambientato, quinti con l’aspetto dei giochi primordiali di allora, è pieno di piccole idee ma, purtroppo, difetto che hanno anche altri suoi film, troppo banali e ad altezza ragazzino. (voto 5,5)
Oltre a McIntosh, nel film troviamo altro product placement tra vintage e attuale, calze Lyca, Apple, Shape, Rca, Nec, Casio, Camel.