Un gruppo di giovani decide di comprare e sistemare una bella casa alla periferia in un paese un po' fuori dagli schemi a giudicare dagli abitanti che sembrano più fuori di quelli di Twin Peaks.
Fra questi quello più fuori di testa era sicuramente il vecchio proprietario della casa, soprannominato family man perchè specializzato nella composizione di "presepi" a tavola con i componenti delle famiglie morti.
Neanche a farlo apposta non appena i giovani cominciano il loro lavoro di restauro, the Family man viene trasferito da un carcere all'altro con il classico pullman cellulare dal quale riesce a fuggire dopo aver ucciso guardie e colleghi e così i restauratori dovranno vedersela con il vero proprietario della casa.
La porta della paura è il classico slasher trash degli anni '80 con tanto sangue, effetti speciali truculenti, un po' di stupidità ma, forse perchè sudafricano, senza tette.
Tanto il product placement usato, ma mentre per gli oggetti usati dal serial killer per uccidere i nuovi inquilini (un frullatore, un ventilatore) non ci sono marche in vista, per la controffensiva ha un ruolo fondamentale la polaroid usata come timer per una macchina mortale degna di Kevin "ho perso l'aereo"