Nella recensione di un mese fa su Queer di Luca Guadagnino, Stefano Barbacini dice una cosa che condivido in pieno: prima di andare in sala si dovrebbe essere informati su cosa si va a vedere. Non è capitato solo con Queer di vedere il pubblico in fuga o scandalizzato. Per vari motivi da Haute Tension di Alexander Aja, Happy Farm di Bodil Joensen o per le facce di Gesù di Stan Brakage

Ecco al terzo giorno e al 22esimo film di un FEFFF Far East Film Festival  che ci aveva riservato un programma abbastanza buono ecco la botta delle 22, orario più che dignitoso per andare a mangiare, e invece, io e il barba stoici ci siamo infilati in questa commedia campione di incassi coreana consci del fatto che sugli horror e l'azione lasciali stare... Ma sulla commedia... 

E infatti il film che sembra essere il remake del film svedese Cockpit del 2012 (che visto che sta su Netflix mi appresto a vedere e recensire) parla di un pilota d'aerei talmente bravo e famoso che ha superato i confini dell'aeroporto diventando una star sui social tipo Instagram (product placement del film insieme ad Apple e Nike). 

Purtroppo ad una cena fra colleghi mezzo ubriaco fa una di dichiarazione sessista e, in un attimo si ritrova impalato. 

Fra odio social e ritorsione della compagnia per cui lavora, si ritrova senza lavoro e con nessuno che lo vuole piu assumere. 

Che fare se non quello che ha fatto a suo tempo Dustin Hoffman in Tootsie? 

E così si traveste da donna e diventa un'ottima pilota con tutte le possibili situazioni (esilaranti?) che questo comporta. 

Non brutto alla fine ma non quel capolavoro della risata che sembrava uscire dalle reazioni del pubblico in sala. Un'occasione (e una cena) mancata. (voto 5)