L’incubo è ciò che si propone di indagare il regista ucraino Dmitriy Tomashpolskiy nel suo film con il titolo programmatico “Stranger”. Infatti è tutto strano in questo film che inizia con una squadra di nuoto sincronizzato che sparisce davanti agli occhi di tutti. Cosa è successo? Sul caso indaga una detective “stangona” dalla bellezza mascolina e il suo “doppio”… ma non starò a raccontarvi una trama per altro irraccontabile, c’è solo da sapere che la detection sarà una autodetection sul proprio “io” dove il padre e la sua mancanza rappresentano la mancanza e quindi la sparizione, l’instabilità. Il tutto dentro una stana clinica-centro benessere...
Un film che rincorre Lynch non solo nell’ubiquità e nell’argomentazione ma anche in alcune scelte visive sulla composizione dell’immagine e dei colori. Attento ad architetture, dettagli e con qualche rimando ai film di horror e di fantascienza (un mostro dalla laguna, una bambola inquietante, un "ufo" dalle fattezze insolite...).
Tutto questo nel difficilmente classificabile lungometraggio in concorso al Ravenna Nightmare online edition 2020, film senza product placement evidente.