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CINEMA
1 Novembre 2020 - 17:23

FOTO E FERITE LA NIKON DOCUMENTA L'AMORE

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Woman of the photographs - Takeshi Kushida (Giappone, 2020)
FOTO E FERITE LA NIKON DOCUMENTA L'AMORE

“Possiamo amare noi stessi solo attraverso gli occhi degli altri” dice una cliente del fotografo protagonista di Woman of the photographs del regista giapponese Takeshi Kushida. Lei è uno dei quattro personaggi di questo film e quella che meglio esplica il principale argomento dell’opera: cos’è importante, essere se stessi o l’immagine ritoccata di se stessi? Ormai il lavoro del protagonista, taciturno (non dirà una parola fino a fine film) fotografo, è solamente quello di ritoccare la realtà. Quello che una volta era ineluttabile, ovvero la foto che riportava la reale figura del fotografato, ora non è più affidabile, basta un programma specifico a poco prezzo su internet per modificare la realtà. Ma spesso è proprio l’immagine riportata nella foto che diventa realtà e non la persona reale. Il simulacro sostituisce il soggetto.

Quando il nostro, misogino che preferisce gli insetti agli umani e vive la vita solo con il filtro dell’obbiettivo fotografico, incontra una donna dal corpo flessuoso e dall’impeto selvaggio su di un albero dove si è appena ferita, più animale che donna e di una bellezza aggressiva, ne resta affascinato tanto da seguirla e permettere che si stabilisca a casa sua. Il loro rapporto resterà comunque strano con lei a condurre la danza e lui ad osservarla. Lei posta su internet le sue foto e lui le scatta. Lei vuol apparire come non è, fa nascondere le ferite dal computer ma perde consenso e, contro la logica del falso e dell’apparire, lo ritrova solo quando si presenta come se stessa, con piaghe e ferite. Ma il social la bannerà perché non è permesso mostrare le lesioni in un mondo in cui solo il bello e il perfetto è permesso.

Il discorso si conclude con il quarto personaggio del film, un vicino del fotografo che ha perso la figlia quando era bambina e che grazie ai ritocchi e ai programmi di modifica delle foto riesce a farsi creare una fotografia di come sarebbe sua figlia da grande. “A volte il falso serve a far sentire bene le persone”.

Un film complesso questo primo lungometraggio presente al Ravenna Nightmare edizione online 2020, uno strano connubio di Antonioni e Minnelli che affronta vari argomenti tra cui il rapporto di coppia utilizzando immagini elaborate (da fotografo appunto…) e accurato lavoro sul sonoro. Il regista esordiente promette di avere un buon futuro davanti, in questo caso anche felicemente accompagnato dalla bellissima e bravissima danzatrice-attrice Itsuki Otaki.

Naturalmente lo strumento di lavoro del protagonista non poteva che essere il principale product placement del film, infatti la macchina fotografica Nikon la fa da padrona ma anche la stampante EPSON è ben valorizzata. Senza contare le tante presenti al centro commerciale dove Itsuki balla perché in ideogrammi, molte sono le altre brand presenti, Kirin, Misubishi, I-phone, Sharp…

Stefano barbacini

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