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CINEMA
1 Luglio 2011 - 16:31

THE HOUSEMAID

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Caffè GAGGIA... come prenderlo al bar!
THE HOUSEMAID

THE HOUSEMAID – Im Sang-soo (10) Nella città indaffarata dove cuoche preparano la cucina, giovani distribuiscono volantini, spazzini buttano i rifiuti, alcuni fanno shopping, altri compere, il suicidio di una donna che si butta dalla finestra resta episodio secondario agli occhi della gente, giusto una curiosità. Restano solo segni di gesso sul pavimento sporco di sangue. L’introduzione alla storia della giovane Li Eun-Yi ha tutti i prodromi per l’illustrazione di un mondo egoista e indifferente a tutto se non ai desideri personali. Infatti quando la nostra entra al servizio di una ricca famiglia che vive in una villa immensa con tanto di piscina è si contenta del lavoro a cui presto si adatta e del rapporto con la piccola di casa che adora corrisposta, ma è anche pronta a cedere alle attenzioni del capofamiglia presentatosele davanti con una bottiglia di vino pregiato. Il rapporto extraconiugale con il padrone non presenterebbe problemi se ad un certo punto la governante anziana non si accorgesse di quegli indizi inoppugnabili di una gravidanza in essere. La ragazza incinta romperà i fragili equilibri costruiti dalla famiglia per restare allineata a tutte le regole della società. The Housemaid non è un soggetto originale ma un remake di un film del 1960 di Kim Ki-yong che abbiamo avuto la fortuna di vedere a Udine al Far East 2003, un melò nerissimo. L’adattamento di Im Sang-soo (in Italia si è visto l’altrettanto bello La moglie dell’avvocato) è piuttosto libero, infatti dove nel primo la storia era incentrata sull’arrivismo e la passione personali che sfociavano in pazzia, qui si vuol dare una visione critica di una struttura societaria (quella della Corea del Sud ma potrebbe essere quella di qualunque paese) basata sul potere del denaro, l’avidità e l’opportunismo. Una struttura piramidale i cui rapporti di forza sono determinati dalla ricchezza che in questo caso vede al vertice il marito, quasi un dio che se ne sta al di sopra di tutto (è inquadrato spesso dal basso ed in particolare il regista compone l’inquadratura, quando si fa praticare delle fellatio sia dalla moglie che dalla cameriera, esaltando la figura narcisistica e da macho dell’uomo esaltando il suo corpo rispetto all’atto di sottomissione delle donne) sicuro di poter ottenere qualunque cosa voglia; poi la suocera, una megera crudele e calcolatrice, disposta a tutto per restare al livello ottenuto in società che domina la figlia suggerendole di non prendersela per il tradimento del marito (“con un marito ricco il tradimento fa parte del pacchetto”) e di non agire impulsivamente per non perdere lo status sociale; quindi la governante anziana, decisa di sfruttare tutto il possibile in questa casa di cui odia tutto, con spinte di rivolta ma lingua biforcuta la quale giustifica il tradimento con queste parole “mi dispiace ma solo così una come me può sopravvivere”; infine la nuova arrivata, la cameriera-tata pronta a sfruttare l’interesse sessuale del padrone di casa ai propri fini (ne otterrà un sostanzioso assegno). Tutto questo ben calibrato esercizio di poteri e di lotta sotterranea per accaparrarsi il pezzo più grosso possibile lasciato dall’alto, viene buttato all’aria dal tipico granello che inceppa l’ingranaggio. Il granello di polvere si chiama sentimento materno e risulterà una variabile impazzita non placabile semplicemente, come avviene nella normalità, con il denaro (“è questo il modo in cui la famiglia risolve sempre tutto. Conveniente per loro e per noi”). Im Sang-soo gira avviluppando i personaggi con zoomate leggere sfruttando una fotografia che esalta la penombra inquietante della casa, e si esalta in un finale drammatico in cui Chabrol incontra Kim Ki-duk, con inquadrature sbilenche ed azzardate. Bellissimo film. Ci introduce all’opera la birra HOEGAARDEN il cui logo campeggia nelle inquadrature iniziali su di un locale. Il product placement è però scarsino nel resto della pellicola con qualche rivista VOGUE in bella mostra da un rivenditore, una magnifica macchina professionale per fare il caffè GAGGIA nella cucina della famiglia (che non si fa mancare nulla). CHEVROLET le auto usate. Più abbondanti i ringraziamenti finali, sotto il titolo esplicativo di ADVERTISING scorre una lista corposa di firme tra cui SAMSONITE e MISSONI.

Stefano Barbacini

Hanyo

Regia: Kwon-taek Im
Data di uscita: 01/01/2010
Cast:
Woo Seo

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