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ARTE
25 Agosto 2016 - 20:03

DIARIO VISIVO

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L'allegra apocalisse (Arto Paasilinna, FIN, 1992)
DIARIO VISIVO

Quando Asser Toropainen sta per tirare gli ultimi, da vecchio comunista e anticlericale, decide di lasciare la sua eredità al nipote Eemeli purchè ne faccia uso per costruire una chiesa in suo onore. Un ravvedimento? Un ultimo tentativo di ripulire la sua anima nel caso qualcuno lo aspettasse nell'aldilà? Non ci è dato saperlo.

Fatto sta che Eemeli, colpito dalla crisi e caduto in disgrazia, raccoglie l'invito e il denaro per costruire l'edificio. E' così che inizia l'avventura della comunità di Ukonjarvi in grado di rendersi autosufficiente grazie ad un ritorno alla caccia, alla pesca, alle coltivazioni della terra e al baratto. Infatti prima i costruttori, poi un gruppo di ecologisti e poi altri disperati arrivano dalle vicinanze e vengono accolti in questa collettività che grazie al ritorno alla natura, scrollandosi di dosso burocrazia, interessi privati, finanza e tutti gli orpelli sovrastrutturali della nostra società, riesce a sopravvivere alla Grande Crisi, alla distruzione di New York, alla Terza guerra mondiale, alla bomba H ed infine alla fine del mondo!

Mentre il 24 novembre 2023 l'Asia sparì. L'Europa fu sommersa dal mare. Delle Americhe non si sentì più parlare (...) Il Polo Nord uscì dall'asse e il suo campo magnetico sconvolse l'intera umanità (...) Eemeli Toropainen uscì dalla sua cantina e diede un'occhiata intorno (...) nonostante la catastrofe, il loro comune non sembrava per niente cambiato.

Romanzo distopico (ma che poggia su problemi reali della società degli anni '90 peggiorati poi ai giorni nostri, ed esasperati dalla fantasia dello scrittore, speriamo non troppo profetica...) scritto dal finlandese Arto Paasilinna, un mito della letteratura nordica, che con la sua solita ironia riesce a presentarci questa teoria della salvezza del mondo tramite il ritorno al "buon selvaggio" di Rousseau. Sicuramente teoria semplicistica ma che dovrebbe comunque far pensare sull'assurdità del nostro mondo attuale.

Sicuramente il cuore di Paasilinna batte dalla parte degli orsi, delle grandi distese di betulle innevate, dei vasti laghi ghiacciati, lontano dalle città invivibili in cui sopravvive un'umanità violenta e ridicola che è destinata al crollo totale. E la sua prosa tutto questo ce lo descrive minuziosamente, facilitandoci la lettura delle lunghe descrizioni di lavori del passato e di pratiche burocratiche grazie alla simpatia con cui riesce a parlare di apocalisse con... allegria.

Product placement. Citati POLAROID e le compagnie aeree SAS e FINNAIR (anche se per via dello sciopero dei loro addetti...) poi per il capitolo che riguarda la caduta di New York (dovuta allo sciopero dei netturbini con i rifiuti che sommergono la città) stralciamo:

Per via della melma i newyorkesi erano costretti a comprarsi stivali di gomma (...) i NOKIA arrivarono presto a costare fino a cento dollari il paio, sul mercano nero (n.d.r. la Nokia prima di diventare una delle più importanti ditte di tecnologia fu specializzata nella lavorazione della gomma e nella produzione di stivali)

Seicento pubblicitari si erano ammassati nelle sale da conferenza dei piani alti dell'RCA center (...) centinaia di giornalisti della radio e della televisione (...) lavoravano negli studi della NBC nello stesso edificio.

Stefano Barbacini

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