Dopo il party organizzato da Robert Ford che sanciva definitivamente la rivolta dei robot nel finale della prima stagione, la seconda stagione di Westworld comincia su una spiaggia dove i militari recuperano Bernard Lowe.
Qui, dopo il primo sconcerto, il gruppo arriva a scoprire un mare di cui nessuno conosceva l'esistenza con all'interno tutti i residenti morti, compreso una tigre che nessuno si spiega da dove sia venuta.
Toccherà sempre a noi spettatori viaggiare attraverso i vari livelli temporali per capire cosa sia successo dalla rivolta al ricevimento fino all'arrivo dei militari.
Inutile dire che molte sono le sorprese così come le cose non ancora chiarite. Purtroppo Westworld appartiene a quel genere di prodotto di cui è impossibile parlare approfonditamente per non cadere nel pericolo spoiler.
Possiamo solo dire che si scoprono scenari nuovi come Shogunworld e Rajworld, personaggi nuovi come Emily, la figlia dell'uomo in nero di cui scopriamo qualcosa in più sulla sua vita (ama il Macallan, uno dei pochissimi product placement della serie) e sui progetti con la Delos.
Tante scene cult come la carica dei bisonti in costruzione, la caccia di Dolores sulle note di The Entertainer o la replica esatta della rapina al saloon di Maeve rifatta a Shogunworld sempre sulle note di Paint It Black dei Rolling Stones.
Interessanti anche le musiche rifatte da Ramin Djawadi a seconda della situazione come l'apertura su Rajaworld con Seven Nation Army dei White Stripes o l'ovvia The House of the Rising Sun sul finale.
Per il resto stiamo preparando uno speciale per il nuovo numero di Dy's Chronicles che riserverà non poche sorprese.