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CINEMA
30 Maggio 2023 - 14:06

TRE ORE MA POCO PRODUCT PLACEMENT

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Beau ha paura (Ari Aster, USA, 2023)
TRE ORE MA POCO PRODUCT PLACEMENT

Era tanta l’attesa di vedere la nuova opera di Ari Aster dopo l’immenso incubo visivo di Midsommar ma già la lunghezza di 3 ore ci ha fatto sospettare di trovarci di fronte ad uno sfoggio di magniloquenza (in effetti Midsommar era di lunghezza inferiore “solo” di mezzora quindi qualche speranza c’era comunque) insieme alla presenza di attori star come Joaquin Phoenix, Amy Ryan, Parker Posey (anche in questo caso comunque attori hollywoodiani che sanno mettersi in gioco e quindi restavano le speranze).

Nel mondo della critica vi è una netta divisione tra chi lo ha massacrato e chi lo ha trovato opera da voti alti e altissimi. Quindi ci siamo avviati alla visione con le idee non molto chiare in testa su cosa ci saremmo trovati davanti.

L’inizio ci ha fatto ben sperare: il protagonista, un uomo con problemi psicologici e terrorizzato da tutto ciò che lo circonda, vive da solo nei sobborghi di una città sporca e degradata e si ritrova a dover fronteggiare un’invasione di desperados del suo condominio con sequenze quasi da attacchi zombi apocalittici. Poi il film si trasforma in una specie di black comedy con il nostro in viaggio per raggiungere la madre che si ritrova in una famiglia disfunzionale, e siamo ancora sul gradevole. Terzo step una lunga sequenza di durata eccessiva del nostro che finisce in un bosco in mezzo ad una compagnia teatrale che sembra rappresentare, shakespearianamente, la vita dello stesso Beau. Questa è una parte insopportabile in cui Aster perde completamente di vista i limiti del suo stile e mischia animazione e bizzarrie tra Wes Anderson e Jonathan Glazer senza però trovare un’amalgama. Parte decisamente da tagliare e praticamente inutile per il film.

Il film è praticamente una lunghissima seduta psichiatrica sui rapporti tra madre e figlio tipo Xavier Dolan solo che quanto questo è minimalista tanto Aster è massimalista ed eccessivo. Il culmine del film lo si ha proprio nell’incontro tra madre e figlio, una parte potente e finalmente visionaria del film in cui brilla una fantastica Parker Posey (nel ruolo di Elaine, alias dal sapore edipico della madre) e lo scontro con la perfida e implacabile Mona, la madre appunto. Purtroppo ancora nel finale una sequenza kafkiana con una specie di processo metafisico ci riporta ad una dimensione di eccesso sbracatorio…

Insomma un film diviso in varie fasi alcune riuscite altre meno, per non dire inutili, che ci lascia un po’ con l’amaro in bocca. Se il nostro non si fosse fatto prendere la mano da un delirio di onnicomprensività ma avesse tagliato il finale e la sequenza del bosco probabilmente staremmo parlando di un altro film notevole da parte del comunque sempre notevole regista.

Per quanto riguarda il product placement è sorprendentemente in quantità misurata per un film di tre ore. Sharp e HP supporti tecnologici, UPS e Google e un microonde MW. Tutto qui…  

Stefano barbacini

Beau Is Afraid

Regia: Ari Aster
Data di uscita: 23/04/2023
Brand:
UPS
Google

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