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CINEMA
29 Ottobre 2025 - 00:46

TOH UN BUCO

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Head Like a Hole ( Stefan MacDonald-Labelle, CAN, 2024)
TOH UN BUCO

Un uomo in difficoltà finanziarie, dopo aver avuto anche il taglio della linea telefonica, disperato accetta uno stranissimo lavoro da parte di un gruppo di persone che descrivere come membri di una setta religiosa è un eufemismo. Il lavoro però è ben pagato e, praticamente, inutile, quindi, dopo un'iniziale diffidenza (la casa isolata che ricorda le classiche dei film horror, il caposetta inquietante che lo porta subito in cantina e l'obbligo di un dress code da becchino) Asher decide di accettare il lavoro.

Il lavoro è semplice: controllare giorno e notte un buco comparso in un muro, misurarlo e segnalare ogni minima anomalia. I giorni passano snervanti ma anche inquietanti, ed è ben questo il senso che si è voluto dare a questo film a bassissimo budget girato con pochi mezzi, pochi attori, in pochi giorni, anche perchè noi sappiamo già cosa è successo al precedente custode avendolo visto suicidarsi a colpi di martellate in ginocchio davanti al buco all'inizio del film.

E infatti, finalmente, le anomalie arrivano svelando al povero Asher quello che già noi sospettavamo: il buco è un passaggio con una sorta di aldilà.

Nonostante il budget il film è godibile, una costante per i film più allucinati del Tohorror Fantastic Film Festival di quest'anno con film come Degradabile  (anche questo con un disoccupato in difficolta), Jimmy and Stiggs (appartamento invaso da forze maligne) o Pater Noster and the Mission of Light (la setta). Girato in bianco e nero si avvicina molto agli horror degli anni '70 per la scelta delle angolazioni di ripresa. Poco il product placement con solo Ford e Casio. (Voto 6+)

Gerardo Corti

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