Famiglia di emigrati polacchi in un paesino rurale francese. Minisocietà chiusa in cui vive male la protagonista, l’adolescente Nawojka. Il padre è vedovo e lamenta che la moglie non avrebbe dovuto uscire (scappare?) dalla comunità, mentre la ragazza dichiara di aver ereditato il male che era all’interno della madre. Mentre il figlio maggiore sta per sposarsi, ritorna al paese una presenza sgradita alla comunità, una donna che ha probabilmente ucciso il suo uomo violento. Poi tutto comincia a “marcire”, gli animali si infettano e la ragazza aumenta il suo malessere che si esplica in pulsioni sessuali e istinti stregoneschi…

Inizia così il film Que ma volonté soit faite della regista franco-polacca Julia Kowalski che si è aggiudicato un premio (meritato) al NIFFF, Neuchatel fantastic film festival 2025. Un film tutto dalla parte delle donne che, come in altre opere recenti e meno, trova nei riti delle streghe “possedute” dal male, metafora per una liberazione dal patriarcato e dalle costrizioni delle leggi della famiglia per cui una donna che si è ribellata al potere dell’uomo è considerata una prostituta da violentare “come fosse un gioco”.

Colonna sonora prorompente e bellissima. Film da vedere. (voto 7+)

Range Rover, Volkswagen e salsa Heinz tra il product placement.