La norvegese Emilie Blichfeldt esordisce con The ugly stepsister e finisce subito in concorso al Neuchatel Fantastic Film Festival NIFFF 2025 vincendo anche il premio Silver Melies con cui potrà competere per il riconoscimento di miglior film fantastico europeo dell’anno.
Il film ci racconta la fiaba di Cenerentola dal punto di vista di una delle sorellastre, Elvira, il cui sogno è quello di diventare bella e conquistare il Principe Azzurro. Lo stesso scopo ha la madre che vuole la figlia sul trono del reame per meri problemi finanziari. Elvira è disposta a tutto per questo. Ad esempio lascia che le operino il naso con attrezzi a dir poco inadeguati e rudimentali dal Dr. Estethique e ad ingoiare un uovo di tenia per avere il vermone che le mangia quello che inghiotte, giusto per saltare le privazioni della dieta… ma poi, in preda alla follia, farà anche peggio.
La figura di Cenerentola è appartata e serve solo come contrasto alla protagonista. La regista riesce a combinare felicemente e con studiata ironia la parte favolistica esageratamente romantica, flou e patinata, con quella grottesca in cui non ha pudori nel mostrare membri turgidi, atti sessuali al limite dell’hard, lesbismo, vomito sanguinolento, un cadavere putrefatto invaso dai vermi, mutilazioni fisiche, sperma e schifezze varie.
Per noi di Dy’s avrebbe dovuto vincere il premio maggiore per la sua dirompenza impudica ma anche per la fattura e l’interpretazione divertita e senza vergogna della protagonista Lea Myren e della spudorata matrigna Ane Dahl Torp. (voto 7,5)
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