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CINEMA
26 Ottobre 2025 - 23:50

TOHORROR 2025

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La virgen de la tosquera (Laura Casabé, Argentina, 2025)
TOHORROR 2025

Argentina, in un quartiere periferico vivono tre ragazze alle prese con i primi pruriti sessuali. Al centro delle attrazioni delle tre amiche vi è Diego, un giovane con cui tutte vorrebbero perdere la verginità (lo faranno poi, sorprendentemente, con un gigolò…) e che sembra sia stato conquistato dalla più bella del gruppo, Natalia. Quando però arriva nel quartiere la “cittadina” e navigata Silvia a mettere gli occhi sull’ingenuo ragazzo, il gruppo, apparentemente unito, si disgrega e Natalia non ci sta a perdere l’uomo che ama…

Il film La virgen de la tosquera è stato presentato al Tohorror 2025 ed è sicuramente uno dei migliori del concorso anche se è un’opera piuttosto tradizionale, ma la regista riesce a far di questo coming of age, che osserva la crescita psicologica e sessuale delle giovani protagoniste, una finestra acuta e drammatica sulla situazione economica argentina in cui si fa fatica a mettere assieme i soldi per mangiare, figuriamoci per beni accessori come vestiti e trucchi, fondamentali per adolescenti vogliose di vivere. Il degrado è simboleggiato dal barbone che vediamo picchiato furiosamente ad inizio film e che abbandona un carrello pieno di putridume davanti alla casa di Natalia (vive con la nonna perché abbandonata da entrambi i genitori emigrati) e questo diventa monito psicologico delle sventure di un paese verso il degrado assoluto.

Il film diventa poi un horror (per questo è presente alla rassegna) con risvolti soprannaturali, ben diretto dall’argentina Laura Casabé, una dei tanti talenti che il cinema di quelli parti sta mostrando ai festival di ogni genere. Tratto da due racconti della scrittrice di Buenos Aires Mariana Enriquez, autrice interessante per come affronta il genere sul piano metafisico, le cui opere sono ancora poco tradotte in Italia. (voto 7)

Si cita il dizionario Larousse, si portano maglie del Boca con la pubblicità storica della birra Quilmes, poi Adidas, Coca Cola e Pico de oro tra il product placement.

Stefano Barbacini

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