Nel 1973 sono pochi i generi che ancora Albertini non ha affrontato, tra questi quello del film della commedia di “caserma”, quella dei “Buttiglione” per intenderci, genere che proprio in questi anni sta esplodendo… Si tratta di film fatti di brevi episodi, poco più di barzellette e scherzacci appunto da caserma… Solitamente non molto raffinati (tutt’altro…) questi film sono prodotti di pronto consumo per spettatori che si accontentano di una comicità basica e magari qualche pruriginosità (che nel film di Albertini è praticamente azzerata…).
4 caporali e mezzo e un colonnello tutto di un pezzo è il film in questione, piuttosto raro (lo ha riportato alla luce Iris un paio di anni fa), inizia con una canzoncina delirante in perfetto stile Albertini-Fidenco ed è proprio quello che ci aspetta. Trama praticamente nulla, scene di caserma (la “punturona” tipica del militare, la cucina e la mensa, la camerata, le libere uscite alla ricerca di avventure, le marce, le punizioni, i sergenti burberi, gli ufficiali ebeti ecc…) in versione scherzosa con battutacce volgari (Bravo Cacace, caca pure in pace), sceme (passami una piccola granata e gli arriva una… granatina…), freddure (rinchiusi nel frigorifero sperimentano la… guerra fredda, poi mangiano carne molto dura e sperimentano la guerra dei nervi…), scenette-barzellette (la cura delle emorroidi uguale a quella delle tonsille… sperando che me la diano prima…), il tutto condito da scorregge, schizzi di feci, piedi che fumano puzzolenti…
Insomma nulla di inaspettato e nulla di particolarmente memorabile. Da salvare il solito personaggio “asmatico” del sergente di Nino Terzo, i vari caratteristi impiegati solo per piccole apparizioni (Pietro Torrisi, Francesco Mulé, Attilio Dottesio, Jimmy il Fenomeno, Mario Sciatella), il colonnello di un divertente Max Turilli, la surreale scena del soldato con un incomprensibile bullone al posto dell’ombelico che viene tolto e gli cade a terra il sedere!
Invece non riesce il lancio definitivo di Mimmo Baldi (comico in cui Albertini crede e che qui lo propone da protagonista dopo averlo presentato nei due “Metti lo diavolo ne lo inferno”…) che invece troverà l’oblio surclassato nel futuro dalla “stella” di Alvaro Vitali.
Le caramelle Charms, un Farfisa e un aspirapolvere Farr rappresentano il poco product placement del film.