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CINEMA
26 Marzo 2023 - 22:00

DIARIO VISIVO (Bitto Albertini)

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Crash! Che botte... strippo, strappo, stroppo (Bitto Albertini, Italia, 1973)
DIARIO VISIVO (Bitto Albertini)

Bitto Albertini nei primi 5 anni degli anni ’70 del secolo scorso dirige la bellezza di 12 film frequentando praticamente tutti i generi. In questa prima parte del decennio sono di gran moda i film di genere Kung Fu che arrivano da Hong Kong e portati alla ribalta dalla stella internazionale Bruce Lee. Il nostro decide di frequentare il genere e lo fa alla grande chiedendo la collaborazione direttamente al produttore più importante di Hong Kong, Run Run Shaw della Shaw Brothers. “Inizialmente avrebbe dovuto essere semplicemente girata a Hong Kong dagli italiani con una modesta collaborazione della Shaw Brothers, ma i dirigenti della celebre major pretesero addirittura di co-produrre il film e fornirono i loro migliori attori-atleti e martial arts instructors.” (da Il drago feroce attraversa le acque di Riccardo Esposito, Edizioni Tarab).

E infatti della partita sono Lo Lieh (al tempo una delle star del genere) e Shih Szu (una delle attrici-combattenti dell’epoca) in ruoli principali e molti altri honkonghesi in ruoli comprimari (pare ci sia anche Jackie Chan alle prime armi). Tutto ciò rende credibili le scene di combattimento che invece se fossero restate sulle spalle del protagonista Robert Malcom sarebbero stati imbarazzanti (vedere le poche scene in cui si cimenta).

In questo film Albertini mischia tutte le sue “passioni”, il cinema di spionaggio, la rapina studiata con metodi azzardati, la comicità basica, le scazzottate, l’esotismo extraeuropeo, e i fumetti. Al proposito Crash! Che botte-strippo, strappo, stroppo (titolo delirante che deriva dall’altrettanto folle canzone scritta da Bitto e musicata da Fidenco che racconta le gesta di Ping Pong il più amato di Hong Kong…) viene considerato titolo della serie dei “tre fantastici supermen” (in realtà qui sono in cinque ad indossare la calzamaglia che non può essere perforata da pallottole o armi da taglio: Robert Malcom, il fedelissimo “muto” Sal Borgese, il Cantafora dei due boccacceschi diretti da Albertini e le due star del kung fu sopracitate). In effetti i supermen ci sono ma solo in una sequenza di lotta e il film al massimo potrebbe essere considerato un prequel degli altri (la calzamaglia viene presentata dal console americano interpretato da Jacques Dufilho, sposato con Isabella Biagini!, per la prima volta e messa a disposizione di Malcom e dei suoi due compari quindi dovrebbe a rigor di logica precedere gli altri…).

Se prendiamo come oggetto di paragone i precedenti due capitoli dei Supermen diretti da Albertini, questo film è qualcosa di decisamente migliore, più divertente, più elaborato e diretto con più convinzione, con attori migliori (a parte l’ingessato Malcom). Peccato per una trama frammentaria e spesso illogica (si tratta fondamentalmente di dover fronteggiare bande di trafficanti di droga che hanno sequestrato alcuni agenti segreti americani) e la solita comicità grossolana appena ravvivata da Dufilho e, a tratti, Borgese (che oltretutto sfoggia competenze di arti marziali notevoli).

Nella scena iniziale arrivano i componenti delle bande a bordo di Mercedes per uno scambio di droga e da scatoloni Capstan escono gli agenti che li combattono. Quindi product placement fin dalle prime scene, che prosegue con Singapore Airlines, J&B, Camel decisamente più centrali.

Stefano barbacini

Crash! Che botte... strippo strappo stroppio

Regia: Bitto Albertini
Produzione: Shaw Brother
Data di uscita: 01/01/1973
Location: Hong Kong
Cast:
Sal Borghese
Brand:
Camel
JB

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