Blockbuster rap con i divi Ranveer Singh (credibile nonostante manchi di fisique du role) e Alia Bhatt (splendida) entrambi premiati con i maggiori premi di Bollywood come migliori attori protagonisti, Gully boy prendendo spunto dalle reali vicende di due street-rapper indiani racconta l'ascesa di Murad, musulmano povero in canna, verso la fama come autore rap con lo pseudonimo Gully boy.
Dentro al film vi è tutto quello che ti aspetti, le aspirazioni di un giovane apparentemente con un futuro da autista al servizio di ricchi (come il padre) o al peggio da delinquente (come il migliore amico spacciatore e ladro d'auto) per diventare una star nel campo musicale. I primi approcci con un altro rapper un tantino già più conosciuto, l'incontro con un'intraprendente scopritrice di talenti, l'avventura sentimentale con questa che rischia di mandare a monte il rapporto con l'amore della sua vita (una ragazza del quartiere con cui sta insieme da sempre), le prime delusioni e poi il contest "battaglia di rapper" che vince e che lo proietterà verso un futuro radioso.
Raccontata così vien da dire: vabbeh la solita roba, invece una regia capace e mai tediosamente pomposa, un substrato sociale mai troppo pesante ma ben presente (differenza di classe, povertà/delinquenza, giovani senza futuro...), la complicazione dei tabù del mondo musulmano evidenziati nel rapporto tra i due protagonisti, una splendida figura di donna determinata a farsi rispettare dal mondo arcaico e maschile e una bellissima colonna sonora (i balletti soliti bollywoodiani sono sostituiti da videclip dei rapper protagonisti, ma non è l'unica musica che sentiamo, in generale l'easy-listening occidentale viene preso e trasformato con sensibilità indiana) rendono il film decisamente gustoso e le 2 ore e mezzo che dura passano come "un lungo fiume tranquillo" davanti ai nostri occhi.
Certo, si poteva drammaticizzare un po' le cose rendendo più evidenti il dolore e i problemi della gente in difficoltà economiche nel contesto dell'India (dopotutto stiamo assistendo al racconto di uno che ce l'ha fatta e che sprona tutti a provarci senza mettere il contraltare di chi non ce la fa anche se ci prova...) ma invece va bene così, un intrattenimento intelligente non deve essere ad ogni costo un'insoddisfazione finale, l'uomo ha bisogno anche di un po' di catarsi, diamine!
E' uno di quei film che ad ogni minuto di proiezione ti viene da dire sapevo che sarebbe andata così ma che non vorresti mai andasse diversamente perchè uno scarto da quello che ti aspetteresti andrebbe a rompere il ritmo che il regista ha dato e che ci accompagna felicemente alla fine dell'opera.
Tra i produttori Nas, rapper attento alla diffusione della musica che gli ha dato la fama.
Adidas ovunque, è sicuramene il principale product placement del film ma anche altre brand “superstar” come Mercedes e Apple hanno buona esposizione. Abbiamo anche Epson e altro…