"L'organizzazione è la nostra grande familia".
Un gruppo armato vive tra le magnifiche montagne colombiane. Fede nella causa, allenamento, lavoro, giochi, amori, danze in mezzo alla nebbia, al freddo, al fango. Ci si sforza di essere allegri e di rispettare le regole. Altrimenti le liti e le punizioni conseguenti. Un microcosmo sempre sull'orlo dell'implosione a causa della condizione di instabilità e di paura. L'arrivo delle bombe e della guerra che può uccidere tutti in un momento è una spada di Damocle che rende tutto incerto e pieno di tensione.
Alcuni eventi (la morte accidentale della mucca "Shakira" unico sostentamento del gruppo, il suicidio del capo, la fuga di una prigioniera, la dottoressa "civile" in loro custodia) porteranno a guai seri tutti i componenti della banda davanti ai superiori e alla disgregazione del gruppo stesso...
La camera segue i protagonisti curiosa con approccio documentaristico. Musica sperimentale inquietante ci tiene costantemente in allerta.
"Monos" è il secondo film del brasiliano di nascita Alejandro Landes ed è stato presentato nella sezione El Dorado dedicata al cinema sudamericano durante il Neuchatel Fantastic Film Festival 2019. Monos è anche il nome del gruppo di guerriglieri ed è film forte, girato con quell'attenzione alle immagini ed al suono che sempre di più troviamo nel cinema del cosiddetto "terzo mondo" (Lav Diaz, Weerasethakul i primi che mi vengono in mente e probabilmente i più famosi) e sempre meno in quello "mainstream".
Monos è un film bellissimo e senza product placement.