NIFFF 2025 – THIRD KIND
PAR AMOUR Elise Otzenberger. Il film cerca di immergere le dinamiche dei rapporti madre e figli in una trama “acquatica” e “fantascientifica” senza trovare il giusto registro: impalpabile (voto B. 5,5 G. 4)
L’ENGLOUTIE Louise Hemon. Potente racconto in costume in un paesino delle Hautes-Alpes a fine ‘800. Protagonista è una maestra passionale e mortifera che si ritrova ad insegnare in un’ambientazione cupa e invernale. Un contesto simile a quello di Vermiglio. (voto B. 7 G. 7+)
GATILLERO Cristian Tapia Marchioni. Un low-budget action-noir che si guarda tutto di un fiato in un unico piano sequenza, ambientato nella pericolosa periferia di Buenos Aires (voto B. 6+ G. 6)
EDDINGTON Ari Aster. La politica e la società americane viste da un regista visionario che mette dentro al film tanta roba (sproloquio, fake news, violenza, social, politica populista…). Prorompente, corrosivo con l’unico neo di essere un po’ troppo debordante. (voto B. 7 G. 7,5)
HALLOW ROAD Babak Anvari. Una coppia dentro un auto, una figlia di cui sentiamo solo la voce al telefono, un incidente misterioso… questo è il film di Anvari. Tornano le atmosfere soffuse e inquietanti di un regista tornato al Neuchatel Fantastic Film Festival al suo meglio. (voto B. 6,5 G. 6,5)
SIRAT Oliver Laxe. Il mondo sta scoppiando e un uomo con il figlio minorenne si mette alla ricerca della figlia maggiore nel deserto marocchino. Vi si perderà fisicamente e mentalmente andando verso un tragico destino assieme ad un gruppo di outcast. (voto B. 8 G. 8,5)
CLOUD Kiyoshi Kurosawa. Ultima opera del prolifico e geniale regista giapponese. Prima parte con i tempi tipici del regista che esplode in violente sparatorie nella seconda. Il film ci mostra come la società sia ormai giunta ad un punto di ebollizione e come basti poco a farla esplodere (voto B. 7 G. 8)
BRING THEM DOWN Chris Andrews. Piccole vendette e incomprensioni tra allevatori di montoni. Un’impietosa e tesa illustrazione dell’esplosione della violenza in una piccola comunità “in cui si soffoca”. (voto B. 6,5 G. 6,5)
OPUS Mark Anthony Green. John Malkovich marpioneggia nel ruolo di una popstar sparita dalla circolazione da quasi trent’anni ed ora diventato un santone a capo di una setta. Ore difficili per un gruppo di giornalisti (tra cui una rediviva Juliette Lewis) invitati nel deserto dalla folle popstar… Tra folk horror e sette assassine. (voto B. 6+ G. 6,5)
LA CITTA’ PROIBITA Gabriele Mainetti. Il film di Mainetti da noi già uscito e recensito su Dy’s qui (voto B. 8)
THE RULE OF JENNY PEN James Ashcroft. Film già visto a Torino e recensito qui. (voto B. 6 + voto G. 6,5)
THE GESUIDOUZ Kenichi Ugana. Cinema horror e Rock’n’roll sono le passioni della band The Gesuidouz che sta cercando di farsi conoscere mentre la leader è sicura di morire a 27 anni come le grandi star del rock. Filmetto gradevole ma nulla più. (voto B. 6 G. 6+)