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CINEMA
13 Novembre 2025 - 18:51

COSA NON SI FA PER UNA DONNA...

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Dracula, l'amore perduto (Luc Besson, Francia, 2025)
COSA NON SI FA PER UNA DONNA...

C’è una lunga sequenza nel film Dracula di Luc Besson che fa capire piuttosto bene come intende il regista il cinema. E’ quella della fiera. La ballerina, i burattini, gli stand con le palle da lanciare contro i barattoli o quelli in cui si spara con il fucile, i “mostri” da esibire (la sirena, le gemelle siamesi, l’uomo più alto del mondo e quello più forzuto), il tunnel degli orrori… Insomma il “meraviglioso” falso e divertente. Ecco, il cinema di Besson è una continua fiera, un’esposizione di cose stupefacenti.

Signori e Signore ecco la battaglia del XV secolo ricostruita in tutta la sua spettacolarità (in realtà sembra un videogioco…), e guardate i balletti sincronizzati a tempo in luoghi e con costumi diversi, ascoltate musiche meravigliose! Venite astanti ad osservare il castello-monastero gotico nel suo mirabolante aspetto in CGI, ed ecco i mostruosi Gargoyle che prendono vita (inguardabili sequenze di animazione…). Pagate il biglietto per vedere l’orgiastica corte di Versailles ricostruita. Assistete all’incredibile torre umana con al vertice il conte vampiro di Valacchia e sotto monache infoiate che si ammassano per elevarlo. E non mancano sangue, efferate decapitazioni, flashback con aspetto retro, una vampira che soffia e smania per il sangue, i numeri di magia e, naturalmente, i fuochi d’artificio. Venite Signori e Signori allo spettacolo del Besson Circus…

Il regista fa suo il testo di Bram Stoker e lo adatta per farlo diventare una storia d’amore impossibile tra un soldato cristiano del ‘400 che perde l’amata compagna uccisa dagli Ottomani, maledice Dio uccidendo un altro prelato ed è per questo condannato all’immortalità. Per restar giovane deve succhiar sangue e mentre si prepara un banchetto con vittima il povero Jonathan Harker (siamo intanto nel XIX secolo), scorge sul medaglione che questo porta con sé la sua amante reincarnata nella bella Mina, fidanzata non proprio convinta di Jonathan. Dracula vola a Parigi e si congiunge tra enfatiche e smaniose, artefatte ed eccessive, scene romantiche con l’amata che in poco tempo rimembra il passato amore…

La narrazione avanza per colpi di casualità, assurde trovate (il profumo che fa innamorare tutte le donne) e bisticci con la trama originale, ma si sa, a Besson non piace troppo perder tempo con la coerenza diegetica, a lui importano le scene d’impatto e le recitazioni eccessive. Lo spettatore deve godere della sua bravura e della sua visionaria proposta.

Se gli interpreti maschili sono grotteschi (il Dracula di Caleb Landry Jones che rincorre il Gary Oldman di Coppola nella prima parte e il Frank Langella di Badham nella seconda), sarcastici (il continuamente beffardo Christoph Waltz che interpreta un prete alter ego del Van Helsing di Stoker) e insipidi (lo scipito Harker di Ewens Abid), Besson non si smentisce nella scelta delle interpreti femminile e sia la bellissima e passionale Zoe Bleu (l’amata di Dracula), che la “nostra” Matilda De Angelis (che si diverte un mondo a soffiare, digrignare i denti aguzzi e fare la vampira monella), agitano i nostri feromoni maschili (come immagino fosse nelle intenzioni del regista).

No product placement va da sé. (voto 5/6)

STEFANO BARBACINI

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