Facebook Twitter Canale Youtube RSS
CINEMA
6 Maggio 2025 - 17:48

UN AMORE PLATONICO DI LUIGI PIRANDELLO

 Print Mail
Eterno Visionario (Michele Placido, Italia, 2024)
UN AMORE PLATONICO DI LUIGI PIRANDELLO

“Atroce, atroce” il grido di disappunto e dolore di Luigi Pirandello quando si rende conto della sua condizione di vecchio, dopo aver pensato di farsi amare da una disponibile Marta Abba, la sua musa di più di trent’anni più giovane. La scena di disperazione umana davanti alla caducità, che preclude un amore con una giovane e quindi di tornare a sentirsi adolescente, in quella fase in cui i corpi degli amanti non sono ancora logorati dal tempo, ricorda quella del film di Sorrentino Loro in cui una ragazzina dice al protagonista che la sua bocca ha odore di vecchio, con la differenza che là è lei a far prender coscienza a lui della sua condizione, qui la scopre lui, inorridendo.

Il rapporto con la moglie pazza, con i figli che si sentono trascurati dal grande drammaturgo e il ricordo di questo amore, restato solo “professionale” ma evidentemente anche sentimentale, sono i fili conduttori del film di Michele Placido Eterno Visionario tratto dal libro Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello di Matteo Collura. Il film parte nel 1934, anno in cui a Pirandello viene assegnato il Nobel per la letteratura, per raccontarci in vari flashback la sua vita da quando la moglie è stata ricoverata, ai primi del Novecento, e con i figli già grandi alla ricerca di un proprio percorso di vita fuori dall’ombra del castrante genio del padre.

Placido si ritaglia il ruolo dell’agente di Pirandello mentre lascia a Fabrizio Bentivoglio quello del protagonista. Liete sorprese sono le interpretazioni perfettamente gestite di Federica Luna Vincenti, capace di dare sensualità e intensità alla figura di Marta Abba, e di Aurora Giovinazzo giovane attrice ormai affermata, dopo aver partecipato a Freaks Out, Nuovo Olimpo e Diamant, i ma qui veramente ottima come tormentata figlia, aspirante suicida, di Pirandello. Ma su tutti stupefacente la prova di Valeria Bruni Tedeschi nel ruolo della moglie con problemi mentali.

La regia di Placido è insolitamente misurata e articolata allo stesso tempo, mischiando parti teatrali, sequenze di forza psicologica notevole e ricostruzioni di ambienti d’epoca tra cui un cabaret degli anni venti. Solo in qualche raro momento lo vediamo lasciarsi andare a soluzioni più semplici, per il resto è evidente come la sua capacità registica abbia raggiunto il suo punto più alto fino ad oggi.

Eterno Visionario è il secondo biopic italiano visto quest’anno di notevole interesse, ben lontano al piattume di quelli televisivi ma anche alla noia di molti di quelli cinematografici. L’altro è L’amore che ho  sulla vita di Rosa Balistreri, visto a Torino e che a giorni sarà nelle sale. Entrambi i film hanno in comune la presenza di due grandi cantanti come guest star, quest’ultimo la nostra Carmen Consoli, Eterno Visionario Ute Lemper, due apparizioni carismatiche ed emozionanti come lo sono entrambi i film che vi consiglio. (voto 7)

Film in costume senza product placement.

Stefano Barbacini

© www.dysnews.eu