PARTENDO DA PYNCHON. Almeno così viene indicato dai titoli di testa. Ispirazione per il film è indicato il romanzo Vineland di Thomas Pynchon ma Paul Thomas Anderson fa esplodere in Una battaglia dopo l’altra la critica politica e sociale del libro (Pynchon la ambientava nell’epoca Reagan, Anderson in quella di Trump trovandovi delle evidenti analogie) in un rivolo di filoni cinematografici che vanno dal noir, all’action, al grottesco, al realistico per poi trasformarlo in un inno alla rivolta, incitando a non restare passivi: “sii prudente dice il padre alla figlia che va in manifestazione”, la risposta è un secco NO. D’altronde l’inserimento dei titoli de La battaglia di Algeri di Pontecorvo è emblematico.
SESSO E RIVOLUZIONE. Inizio tosto con la coppia di rivoluzionari “mista” Bob (Leonardo DiCaprio) bianco e Perfidia (Teyana Taylor) nera che agiscono in mezzo a campi di reclusione per immigrati, di fronte al muro “trumpiano”, e contro militari fascistoidi, e che trova nell’azione una spinta sessuale e l’attrazione si fa fisica ed erotica: “scopami mentre scoppia la bomba”. Perfidia (la sadica e mascolina Tayana Taylor) è una donna assolutamente irrefrenabile e minaccia sessualmente il Colonnello Lockjaw (Sean Penn trasformatosi in un rugoso personaggio viscido, lascivo e dall’aspetto nazistoide) il quale resta sedotto e ossessionato da lei. Nascerà un rapporto sadomasochistico che diventerà estremo quando la donna, durante una rapina, uccide un innocente. Verrà costretta a tradire e a soddisfare il colonnello per non farsi trent’anni di galera. Sparirà dalla vita di Bob lasciandolo con la piccola figlia mulatta appena partorita.
DEMOCRAZIA IN DECLINO. Bob e la figlia vivono con nomi falsi in una cittadina di provincia dove, per quindici anni, sono lasciati stare. Finché ritorna in scena il colonnello sempre più potente e sempre più violento. Ci si aggira in un’America illiberale, razzista, violenta, con ricchi senza scrupoli che si riuniscono in società segrete da cui decidono le sorti di uomini e donne. Giochi di potere, decisioni dittatoriali, un quadro della società americana (e non solo?) odierna.
L’INCONTRO CON IL PULP. In buona parte della seconda parte del film (ma anche prima, vedi Perfidia che spara mitragliate con il pancione di donna incinta ben in vista) la vicenda si trasforma in un pulp intricatissimo con i reduci della French 75, il gruppo rivoluzionario dove militavano Bob e Perfidia, che si prendono cura di nascondere Willa (Chase Infiniti, promettente), la figlia dei due, da Lockjaw che vuole uccidere Bob e rintracciare Willa mascherando violenze e minacce in un’operazione antidroga. Entreranno in scena un gruppo di suore coltivatrici di marjuana (che sembrano uscite da un libro di David Foster Wallace), un assassino prezzolato, un sensei interpretato da Benicio del Toro, sparatorie, scontri d’auto, paesaggi western.
IL GROTTESCO. Ma il film non si prende sempre sul serio, alla distopia politica (o realismo sociale attuale?) associa ironia figure grottesche come, ad esempio, il personaggio di Junglepussy (rivoluzionaria nera e sexy), lo stesso Bob (sempre flippato e ubriaco, incapace di ricordarsi le parole d’ordine e antieroe piuttosto imbranato), ma soprattutto la figura dell’improbabilissimo sensei di Benicio del Toro (serio invece il suo impegno di guru che salva la vita ad immigrati).
UN REGISTA CAMALEONTICO. Da Paul Thomas Anderson non sai mai a quale stile si voterà. Scorrendo la sua filmografia lo abbiamo classico ne Il petrolierie, postmoderno in The Master, sfasato in Vizio di forma, sofisticato in Il filo nascosto, sbarazzino in Licorice Pizza. Qui sembra coniugare Tarantino, i Coen con James Ellroy. Sembra essere l’unico, vero erede di Stanley Kubrick.
LA NUOVA AMERICA E IL CINEMA DI GENERE. Sono due i film di quest’anno, entrambi extralarge, che danno una visione allucinata e nerissima della società americana nell’era Trump, questo e quell’Eddington di Ari Aster visto al NIFFF 2025 e presto anche lui sugli schermi italiani.
(voto 7,5)
Un’enorme insegna Budweiser inaugura il product placement, copioso, del film. Varie marche d’auto (Chevrolet soprattutto, ma anche Dodge, Nissan, Toyota), Coca Cola, Comerica Bank, Saladinas, Puma, Lacoste e Adidas, birra Modelo, Citizen e le citazioni per Facebook e Instagram.